La campagna elettorale deve entrare ancora nel vivo, ma già incominciano a fiorire manifesti, striscioni, manifestini, santini, ecc. ecc. La foto scattata stamane rappresenta in maniera chiara ed inequivocabile di come ad Avella si fa pubblicità elettorale. C’è chi ha la possibilità di acquistare tabelloni 6 x 3 e chi deve invece accontentarsi di un mezzo di raccolta rifiuti dove “appiccica” il proprio simbolo o la proprio immagine.
Al di là della facile ironia ci preme però, sottolineare un altro aspetto. Le norme che regolano la pubblicità elettorale sono piuttosto chiare (e ribadite in decine di circolari ministeriali): Legge 4 Aprile 1956, n.212 e successive:
Art. 1 “L’affissione di stampati, giornali murali od altri e di manifesti di propaganda, da parte di partiti o gruppi politici che partecipano alla competizione elettorale con liste di candidati o, nel caso di elezioni a sistema uninominale, da parte dei singoli candidati o dei partiti o dei gruppi politici cui essi appartengono, e’ effettuata esclusivamente negli appositi spazi a cio’ destinati in ogni Comune.”
Art. 6 “Dal trentesimo giorno precedente la data fissata per le elezioni e’ vietata ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne indicanti le sedi dei partiti”.
In parole povere dal 6 maggio è vietata qualsiasi forma di propaganda elettorale al di fuori degli spazi appositi indicati dalla giunta comunale. A giudicare da queste norme la maggior parte dei manifesti e e degli striscioni che si vedono in questi giorni sembrerebbero non in regola. In verità gli striscioni meritano un discorso a parte in quanto, secondo alcuni, basterebbe eleggere la propria abitazione a sede del proprio comitato elettorale e sarebbe quindi possibile stendere gli striscioni sul proprio balcone.
Secondo il Ministero e le prefetture, però, in questo caso la legge prevede una deroga solo per il simbolo del partito o della lista e non per il singolo candidato. Chi dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme in tema di propaganda elettorale? Ovviamente la Polizia Urbana. In questo momento, però, la Polizia Urbana vive un momento travagliato, con pochi uomini a disposizione, per cui ad Avella vige la legge del più forte o meglio di chi ha più possibilità economiche. Ma noi ci domandiamo non sarebbe più produttivo incontrare gli elettori e spiegare il proprio programma per il paese?