In vista della prossima tornata elettorale amministrativa che porterà Avella al voto, quasi sicuramente il prossimo mese di giugno, abbiamo sentito il parere di Antonio Fusco, che in un primo momento era dato come possibile candidato a sindaco sfidante del sindaco uscente, oggi invece è addirittura tra i possibili candidati della lista “Colomba” del sindaco uscente.
Qual è la posizione di Antonio Fusco in vista della prossima tornata elettorale? A 90 giorni circa dalla tornata elettorale mi trovo in linea con quello che dichiarai tre mesi fa, ovvero che era in atto una guerra tra “bande armate”, tra identità non definite, tra pensieri che non portavano niente di nuovo alla scena politica avellana e dissi che mi sarei candidato solo con il Biancardi, oggi lo confermo. La cosa che non mi piace che in questo paese si cerca di comporre la classe dirigente con gli stessi metodi degli anni passati, di 50 anni fa, ovvero si guarda il nucleo familiare prima di vedere la capacità politica del candidato.
Ma lei è tra i 12 candidati della lista “Colomba” del sindaco uscente Domenico Biancardi? Potrei essere dei dodici, però voglio ribadire una cosa, nelle mie discussioni con Biancardi ci siamo ritrovati nel dire che Avella ha bisogno di una compagine nuova, rinnovata che abbia un solo interesse, il bene del paese. Biancardi mi ha ribadito che lui vuole utilizzare la scopa, ovvero vuole fare pulizia all’interno della sua compagine amministrativa e mi trova ampiamente d’accordo. Fino ad oggi la politica ad Avella è solo una sommatoria di voti, ovvero preferire un candidato con una famiglia grossa alle spalle anziché un esperto amministrativista.
Quale valore aggiunto porterebbe la sua candidatura ad Avella? Mi sono sempre occupato di rappresentanza del mondo del lavoro, la materia amministrativa certo mi trova nudo rispetto alle mie conoscenze, ma certamente non mi farò trovare impreparato.
Secondo lei Biancardi in questi 5 anni come ha amministrato il paese? Una cosa è certa, non avrei mai speso 30 milioni di euro nell’archeologia, perché non abbiamo una rete infrastrutturale, non abbiamo una capacità attrattiva, non siamo dotati di una posizione logistica tale che sia facilmente raggiungibile, avrei fatto scelte diverse, ma il sindaco mi ha anche detto che per far giungere soldi ad Avella si doveva sfruttare quell’indirizzo altrimenti i finanziamenti non arrivavano. Se ha fatto bene o meno non voglio essere io a stabilirlo, però se sono arrivati tanti milioni di euro molti di questi sono rimasti nella collettività avellana. Lo scempio che nelle settimane scorse abbiamo visto in località Castello, dimostrano di come la pensano alcuni cittadini avellani delle proprie bellezze storiche e paesaggistiche. La prossima amministrazione dovrà avere il coraggio di fare scelte drastiche senza paura di guardarsi indietro, se è così io potrò essere della partita altrimenti rimarrò a tranquillamente a casa mia.