Biancardi alla sua prima uscita, cinque anni fa, era “odiato” da circa il 50% degli elettori che preferirono votargli contro e dare il loro consenso alle altre due liste che si presentarono all’elettorato, ovvero “Avella Nuova” che proponeva candidato a sindaco Vincenza Luciano e il “Centro sinistra per Avella” capeggiata da Pellegrino Palmieri. Sono quasi trascorsi cinque anni e all’indomani delle elezioni comunali si sta verificando l’impensabile fino a qualche anno fa. Non ci sono liste in grado di presentarsi per spodestare il sindaco uscente. Si sta verificando l’effetto contrario, tutti vogliono allearsi con il sindaco in carica, tutti vorrebbero un posto in lista. Un pallido tentativo di contrapposizione lo sta tentando il Movimento 5 Stelle che però sembrerebbe in difficoltà nel trovare i candidati o meglio le candidate donna che da questa competizione sono obbligatorie e ne occorrono ben 4 su 12 posti. Alcuni consiglieri di opposizione preferiscono gettare la spugna, preferendo non ripresentarsi. L’effetto Biancardi in paese si sente, in 5 anni è riuscito a sovvertire un elettorato guadagnandosi la fiducia della maggioranza degli avellani. Ad Avella si corre velocemente verso un “Biancardi bis, e non sarebbe da escludere addirittura un avvenimento storico per il paese, la presenza alle urne di una sola lista.