Dopo il consiglio comunale di ieri ad Avella interviene il capogruppo di “Cambia Avella”, Chiara Cacace, che bacchetta il ruolo del presidente del consiglio, dott.ssa Rosanna Carpentiero e della segretaria comunale, ritendo di non svolgere a pieno il proprio ruolo di imparzialità e di rispetto delle regole dello statuto comunale. Ecco cosa ci ha dichiarato:
“Ieri il consiglio è stato tutt’altro dai toni tiepidi e blandi o meglio da parte nostra, dell’opposizione, abbiamo tenuto un comportamento educato perché consapevoli che dall’altra parte abbiamo una maggioranza precostituita, preconfezionata e soprattutto incapace di ogni capacità di ascolto, di discussione e di dialogo. Chi conferma, inefetti, e che ciò è nella sua natura è il sindaco che dimostra sempre più la sua arroganza che a volte sfocia nella maleducazione. L’opposizione non ha accolto nemmeno una delle provocazioni lanciate, abbiamo iniziato il consiglio con una richiesta precisa da parte nostra, firmata, rivolta ai soggetti interessati e legittimati a rispondere e non al sindaco o all’amministrazione. La nostra richiesta era indirizzata alla presidente del Consiglio, che voglio ricordare che è la responsabile dello svolgimento del consiglio comunale, è lei che dovrebbe ammonire il sindaco nell’utilizzo di alcuni toni, è lei che dovrebbe impedire che si accavallino alcune situazioni, ed è lei che dovrebbe verificare che si rispettino le norme del regolamento comunale. Per fortuna ci sono le vostre riprese che confermano l’andamento del consiglio comunale di ieri, lunedì 8 maggio 2017, l’andamento della seduta. Abbiamo richiesto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e al Prefetto di Avellino, una richiesta non campata in aria ma che nasce dal fatto che si è resa necessaria per alcune anomalie che abbiamo riscontrato, nella predisposizione e lettura degli atti preparatori del consiglio. A noi non ci sono stati consegnati atti su tre punti importantissimi all’ordine del giorno, e il sindaco si è limitato liquidare il tutto dicendo che erano dei punti vincolati al bilancio e che andavano approvati necessariamente. Uno dei punti riguardava l’alienazione dei beni comunali. Di tutto ciò non punto il dito contro il sindaco ma contro chi dovrebbe far rispettare le regole, imparandoli a ricoprili, e le richieste erano state avanzate nei confronti della presidente Carpentiero e della Segretaria comunale. Non è pensabile che il sindaco suggerisca il da farsi prima alla presidente e poi alla segretaria. Però dopo una iniziale presa d’atto della nostra richiesta e una sua risposta colorita, sulla sua disponibilità di mandare gli atti non solo per questo consiglio ma addirittura per tutti i cinque anni ci siamo trovati in una situazione in cui il sindaco ha suggerito, prima alla presidente e poi alla segretaria verbalizzante affermando “vabbè è una presa d’atto” vedremo al prossimo consiglio quando dovremmo votare per l’approvazione deii verbali della seduta precedente cosa è stato incartato nel verbale, e se chi riveste dei ruoli, anche di garanzia della tenuta del consiglio comunale, ottempererà o se diversamente sarà tutto effimero e superficiale come l’ultimo consiglio andato in scena. Io rispetto il consiglio comunale e il ruolo che il consiglio ha nei confronti della cittadinanza, ma noto che in casa altrui non è così”.