Storica deliberazione da parte del governo avellano che riunitosi in giunta, prendendo atto dei vari accordi precedenti e dei protocolli d’intesa tra Soprintendenza Archeologica e Comune di Avella, relativamente alla gestione e all’apertura di tutti i siti archeologici fruibili, ha reso esecutivo il provvedimento atteso da tantissimi anni attraverso l’ultimo accordo in ordine di tempo. Nello specifico la convenzione, sottoscritta dalla Dott.ssa Casule, Dott.ssa Bonaudo (Mibact) e dal R.U.P. del Comune di Avella Arch. P.Maiella e dal sindaco Domenico Biancardi, regola secondo le proprie competenze e possibilità, l’accessibilità dei siti archeologici del territorio comunale, contemperando la necessità della tutela archeologica, attraverso l’allestimento di adeguati uffici e laboratori, e della fruizione del patrimonio mobile proveniente dagli scavi archeologici effettuati nel territorio di Avella. L’amministrazione Biancardi-bis sta così raggiungendo gli obiettivi prefissati da tutti i promotori e gli amministratori che si sono avvicendati nel tempo ed hanno posto la questione sul recupero dei beni. Gli obiettivi di chi negli anni 60-70 ha fatto emergere i siti archeologici (tra i personaggi si annoverano il sindaco Dott.Domenico Biancardi zio dell’attuale, Prof.Pietro Luciano,Dott.Domenico Amato,lo scrittore Erasmo Sorice, l’artista Nicola Gaglione, Dott. Antonio D’Avanzo, l’imprenditore Alfonso Luciano, Prof. Giuseppe Maiella e tanti altri appartenenti al primo Comitato Turistico Archeologico). Gli stessi obiettivi dei giovani e dei membri attuali del Gruppo Archeologico Avellano, Fondazione Avella Città d’Arte, del nascente SIAT e delle Associazioni Avellane. Un’ eredità tutelata nel tempo e resa fruibile solo negli ultimi anni grazie allo sforzo continuo dell’amministrazione Biancardi che grazie a questi accordi potrà finalmente garantire l’accoglienza nei siti di migliaia di visitatori e turisti, garantendo tutti i servizi necessari. Pertanto sono in corso gli ultimi lavori nell’area museale ubicata presso il palazzo baronale, già sede del museo negli anni 60 (quando gli annoverati pagando 60 mila lire di affitto al conte Alvaro Alvarez de Toledo e gestivano l’area autorizzati dalla Soprintedenza). La consegna e l’apertura del museo sono previste, burocrazia permettendo, entro la fine dell’anno. Invece i siti anfiteatro romano, castello e tombe romane sono già fruibili dal lunedì alla domenica, sulla base di accordi stipulati tra il 2012 e il 2016, a cura della Soprindendenza Archeologica, dei volontari del Nucleo di Vigilanza e Promozione del Comune di Avella e Protezione Civile. Il S.I.A.T. si occuperà sopratutto di promozione e quindi avrà il compito di collocare la cittadina archeologica in poli turistici, ambiti territoriali locali e circuiti nazionali e internazionali. La Città di Avella gode così di questo momento storico importante pur sapendo che c’è ancora tanto da fare e tanti altri obiettivi da raggiungere.
(Michele Amato)