Ad un anno dalla scomparsa (25 aprile) il ricordo di Nicola Pugliese è ancora denso di forte emozione e dolore. Nei prossimi giorni io sarò a Milano (dove lui nacque nel 1944, nello stesso anno io nascevo ad Avella). Ma vi sono tante coincidenze ed incroci. Nicola viveva (anni ’50 e ’60) e giocava a pallone al quartiere Materdei, dove era il liceo che io ho frequentato a Napoli. Lui …giocava con Ciccio Cordova e con Salvatore Colonna, attualmente consigliere federale della lega nazionale dilettanti della fed. Italiana gioco calcio che, quando seppe che Nicola era ad Avella avrebbe voluto incontrarlo. Mi attivai per organizzare un incontro alla famosa pizzeria Starita di Materdei (quella dell’Oro di Napoli di Marotta con la prepotente bellezza di Sofia Loren ) per tornare tutti in quel quartiere, ma non fu possibile. Il mio ricordo è soprattutto dell’uomo, ma il suo capolavoro “Malacqua“ ricordando le giornate di grande pioggia che si susseguirono a Napoli, fanno tornare alla mente di chi visse a Napoli in quell’epoca (autunno 1969) le frane e voragini di Via Tasso e Via Aniello Falcone, dovute alla pioggia, e il conseguente blocco di tutta la circolazione automobilistica in tutta l’area collinare del Vomero (io rimasi quattro ore in via Salvator Rosa con la mia prima 500). Eppure in quelle ore tanti napoletani vivevano quella paura e quell’angoscia proprio nell’attesa che qualcosa di straordinario avvenisse: ecco la grandezza del romanzo che tutti i napoletani di quelle generazioni dovrebbero poter leggere. Dicevo che il ricordo dell’uomo Pugliese è legato soprattutto alle partite a scacchi giocate davanti al Pasquino, ad Avella, Nicola vinceva quasi sempre perché era un ottimo giocatore ma spesso, pur essendo più forte, riusciva a far durare più a lungo le partite, perchè così si poteva conversare di più e parlare di tante cose. Egli si informava di tutto, e chiedeva a me, come ad altri amici e frequentatori del “Pasquino “tante notizie su Avella, ma era evidente il suo interesse a vivere la nostra collettività, a proporre iniziative come cineforum e giornalini per costruire un piano culturale d’incontro più elevato e con più persone. Ma nello stesso tempo trasmetteva anche a me, come ad altri, tanti insegnamenti di vita e di cultura, tanto è che ha scritto anche qualcosa in riferimento ad Avella. Nelle discussioni che riguardavano la politica mostrava di essere un liberale , ma vero liberale non pregno, come molti, solo di anticomunismo pieno di luoghi comuni o banalità, e nello stesso tempo attento anche al sociale ed a quello che si muoveva intorno. Certo il suo ricordo rimarrà ad Avella, in quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, Nicola si è incrociato ed ha attraversato le nostre vite ed ha lasciato un segno . Ad Avella, penso si sia comunque trovato bene, ma soprattutto ha fatto stare un po’ meglio tanti di noi che lo ricordiamo. Grazie Nicola di essere stato in mezzo a noi, di esserci stato. Un ricordo affettuoso anche per la moglie, che il destino ha voluto che non stesse troppo tempo lontano da lui. (Alfonso Cessari – Avella)