La giornata organizzata dal Meetup dei cinque stelle ad Avella, città ospitante della bassa irpinia, si è conclusa nella tarda serata di ieri con l’intervento di Sabina Guzzanti che ha risposto alle domande del pubblico dopo la proiezione del suo film-doc sulla trattativa stato-mafia. Soddisfatti Morelli e Cervellone rappresentati locali del M5S. Andando per ordine, è stata prima occupata la piazza per un comizio dove sono intervenuti l’on. Carlo Sibilia e la candidata alla presidenza della Regione Campania Ciarambino. Entrambi hanno sottolineato la volontà del movimento di cambiare definitivamente il modus operandi generale della politica campana e italiana che spesso è influenzata dalle continue infiltrazioni camorristiche. Quello che propongono i grillini è una vera e propria rivoluzione generale della pubblica amministrazione e del concetto di uomo politico. Affrontanti molti argomenti che riguardano la Campania: l’ambiente, la sanità e la pubblica amministrazione. Presenti anche dei gazebo informativi montati dai gruppi dei paesi limitrofi. Alle ore 19.45 circa i grillini e i cittadini del comprensorio avellano hanno occupato il teatro auditorium Biancardi seguendo con attenzione l’intrigante storia della trattativa tra stato e mafia dal dopo-Andreotti fino a Berlusconi con dei riferimenti chiari e ricostruzioni storiche importanti. Il film, dopo la sua uscita, ha dovuto subire una forte censura ma nonostante questo ha raggiunto proprio ad Avella la sua 614° proiezione in sala, spesso organizzate dal Movimento 5 Stelle o da associazioni o comitati civici o singoli cittadini. Ecco le dichiarazioni della regista Sabina Guzzanti: “E’ stata un esperienza unica, ho impiegato circa quattro anni per realizzarlo e portare in giro il mio messaggio. Se vogliamo uscire da un regime totalitario dobbiamo capire qual è il problema, liberarsi della mafia vuol dire essere infinitamente liberi. Spero di non uscire dai dibattiti angosciata come nei giorni scorsi. E’ così tangibile che la mafia sia tanto forte a nord! In toscana ho trovato un pubblico confuso e a volte perfino terrorizzato, dire omertoso è un eufemismo. Così non va ragazzi, guardate che al peggio non c’è mai fine. L’unico modo per fermare la caduta è dire NO, mettendoci la faccia, la vita, tutto quello che abbiamo che questi tra un po’ ci entrano a casa e ci bruciano i libri.” (Michele Amato)