“Caro Sindaco, prima di tutto, visto che l’hai messo tra parentesi è “dicasi… gnorri”, perché gnorro non esiste… e comunque, battute a parte, ti chiedo scusa se non sono ancora bravo nell’arte di far finta di non sapere o di non capire. Mi serve un po’ di tempo e piano piano imparo pure io, abbi pazienza. È vero che chi va con lo zoppo impara a zoppicare, ma ognuno di noi ha i suoi “tempi di apprendimento”. Mi fa piacere che intervieni puntualmente per dare man forte alle mie cosiddette favole. Perché non puo’ sfuggire, nemmeno ai più disattenti, da ciò che dici, che i contribuenti si preparano a pagare tasse già onorate in passato. Poi, sulle attività di denuncia è il caso di dire: ormai sono tre lunghissimi anni che fai il Sindaco, e tranne una caterva di proclami in pompa magna, per i cittadini normali (per normali intendo quelli che vivono esclusivamente con il frutto del proprio lavoro) nulla è cambiato, se non la pressione fiscale divenuta insostenibile. Per il resto, chi operava per il bene del popolo avellano, tra mille difficoltà, continua a farlo… chi invece faceva i porci comodi, e sono i più, continua imperterrito nella sua opera. Il resto sono solo parole vuote. P. S. Quando avrai un po’ di tempo, prova a farci un resoconto dettagliato del lavoro svolto dalla tua formidabile Giunta. Mi raccomando non essere troppo sintetico, altrimenti rischi di non scrivere nemmeno un rigo.”