Il sindaco di Caserta Del Gaudio lo scorso anno pubblicò in rete dei manifesti funebri annunciando “la morte del biglietto omaggio” come provocazione contro chi fa il possibile per non pagare gli ingressi in occasione di eventi e spettacoli. Il fenomeno comune in alcune città e paesi ha, da qualche anno, coinvolto la città archeologica di Avella dove il tagliando gratuito è vivo e vegeto. L’antico anfiteatro ospita circa 2500 posti a sedere tra gradinate e arena e chi opta per l’ingresso a pagamento, grazie agli incassi, ha un vantaggio in termini di costi di realizzazione degli eventi. A protestare sono i cittadini che hanno acquistato nell’ultima settimana due biglietti: uno per assistere al concerto del maestro Oderigi Lusi “Sinfonia Abellana” e l’altro per assistere al concerto di Bregovic “Pomigliano jazz” ,spendendo in media tra i 40 e 70 euro a famiglia. In entrambi i casi alcuni sono entrati con il “biglietto omaggio” pur non trattandosi di autorità o addetti ai lavori. L’amministrazione Biancardi dal 2012 ha convinto gli organizzatori del “Pomigliano jazz” a chiudere la rassegna itinerante nel favoloso anfiteatro avellano, ristrutturato e illuminato,sottoscrivendo un protocollo d’intesa , lo “staff del jazz” ha deciso di “omaggiare” il Comune avellano con 400 biglietti circa (pari a 8000 euro circa) ogni concerto,probabile che il sindaco abbia accettato questa proposta degli omaggi, sicuramente discutibile, come “contentino” per la concessione dell’anfiteatro che grazie agli ospiti internazionali, come Bregovic o altri, sta godendo di una certa e indiscutibile visibilità. Dunque in ogni edizione del Pomigliano Jazz l’amministrazione comunale distribuisce a parenti ,amici ed al proprio elettorato questi tagliandi, i cittadini sono stati abituati male. Anche per il concerto di Lusi, alcuni fortunati hanno potuto assistere gratuitamente grazie all’ omaggio o all’invito, mentre altri lo hanno dovuto acquistare, i posti a sedere quella sera erano 300. La serata straordinaria della “Sinfonia Abellana” è stata finanziata proprio dal Comune di Avella grazie al progetto regionale “Clanioinarte” ma il maestro avellano Lusi ha optato per l’ingresso a pagamento per sostenere ulteriori costi di gestione visto l’imponente macchina organizzativa che ha previsto anche la registrazione video dell’opera in dvd e un fonico adeguato alla sinfonia e dei musicisti di livello nazionale. Conti a parte,entrambi gli eventi hanno avuto un successo straordinario ma la scelta dell’amministrazione che tende a favorire gli ingressi gratuiti,ha scatenato la protesta dei paganti,diventando così una questione culturale. Un esempio: in quattro anni di “Pomigliano jazz” , richiedendo un contributo anziché i biglietti omaggio, il comune avrebbe potuto creare un fondo di gestione per la Fondazione Avella Città d’Arte o per le tante Associazioni o li avrebbero potuti conservare per gli adeguamenti strutturali e per i servizi, oppure ,avrebbero potuto finanziare eventi culturali. Insomma la politica clientelare ha preso il sopravvento guardando a poca distanza senza rendersi conto che, un giorno o l’altro, questi amministratori non ci saranno più e cio che rimane saranno i cittadini e l’antica Avella, sempre più da valorizzare e sostenere. (Michele Amato)