
Avella, un territorio ricco di storia e bellezze naturali, continua a essere vittima di uno scempio ambientale senza fine. L’ultima vergognosa scoperta riguarda il letto del fiume Clanio, dove ignoti hanno abbandonato decine e decine di prodotti alimentari scaduti, tra cui yogurt e altri generi di consumo. Un atto che, vista la quantità di rifiuti rinvenuti, sembra essere stato compiuto non da un singolo cittadino, ma da un’azienda legata alla distribuzione di tali prodotti.
A rendere ancora più grave la situazione è la vicinanza dell’abbandono a un antico mulino in pietra, simbolo di un passato in cui il territorio era vissuto con rispetto e armonia con la natura. Oggi, invece, si assiste a un continuo martirio dell’ambiente: sacchetti di immondizia, elettrodomestici, perfino un bigliardino abbandonato tra i sentieri che dalle grotte di San Michele conducono verso la parte alta di Avella, in direzione di Acqua Pendente.
Il problema dell’abbandono indiscriminato di rifiuti non è nuovo, ma sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti. La zona, che dovrebbe essere un’area di pregio naturalistico e turistico, sembra ormai essere sotto il controllo di chi considera il territorio una discarica a cielo aperto.
Di fronte a questo scempio ambientale, è necessario un intervento immediato da parte delle autorità competenti. La bonifica dell’area è una priorità, ma non basta: servono controlli più serrati, telecamere di sorveglianza e sanzioni esemplari per i responsabili.
Anche la comunità deve fare la sua parte, segnalando episodi di illegalità e contribuendo alla tutela del territorio. Non possiamo permettere che la bellezza di Avella venga cancellata dall’inciviltà di pochi. La salvaguardia dell’ambiente è un dovere collettivo: è ora di agire.