Dopo le elezioni tenutesi circa due anni fa ad Avella, il quadro politico che né uscì fuori fu che ad amministrare il paese gli elettori decisero di far vincere lista della Colomba del sindaco Domenico Biancardi e di relegare all’opposizione “Avella Nuova”, ed il “Centrosinistra per Avella”. Alla lista Avella Nuova andarono 3 consiglieri, ovvero la candidata sindaco Enza Luciano e i consiglieri Stefano Gentile e Giuseppe Maietta più votati, e al Centrosinistra per Avella, l’unico posto utile nel consiglio, fu occupato da Pellegrino Palmieri. Dopo qualche mese ecco il primo segno di cedimento, ma non in maggioranza, nella minoranza, nel gruppo dei tre sponenti di Avella Nuova. Avviene la scissione, la capolista decide di creare “Avella Viva” allontanandosi dalle idee politiche dei consiglieri Stefano Gentile e Giuseppe Maietta e spiegando le ragioni di questa scissione in un duro manifesto affisso sulle mura del paese. Questi ultimi, invece accusano la loro capolista di alto tradimento agli elettori per un eventuale avvicinamento alla maggioranza, dove va a ricoprire un incarico affidatogli dal sindaco, quello della presidenza della Commissione Pari Opportunità. Il duo Maietta e Gentile rimangono nelle file di Avella Nuova. Opposizione combattiva quella di Palmieri con il suo Centrosinistra ma anche quella dei due consiglieri Gentile e Maietta. Quello che oggi a due anni dall’elezioni molti cittadini avellani ed elettori di Avella Nuova si chiedono, come mai c’è questo silenzio assordante da parte dell’altro esponente dell’opposizione di Avella Viva?