Ecco un’altra testimonianza raccontata da Angelo Vittoria sul tesoro del Castello di Avella. “Io ho 65 anni, e quando ero piccolo, queste storie o leggende le ho vissute di persona. Ci venivano raccontate dai nonni o dai genitori come favole o come racconti e posso dire che stimolavano molto la nostra fantasia. Questa storia (quella raccontata alle telecamere di Bassa Irpinia dalla signora Maria) è molto verosimile a quella narrata a me da piccolo. Il posto esatto dove si trovasse il tesoro però variava a secondo di chi la raccontava. Infatti a me era stato detto che il castello ha molti cunicoli sotterranei corrispondenti alle via di fuga in caso di attacco nemico. Il tesoro non si sa in quale di questi cunicoli fosse, perciò io ed i miei amici abbiamo provato molte volte a scendere nei sotterranei ma non siamo mai riusciti ad individuare i cunicoli perché allora erano franati quasi tutti. Premetto che da Avella manco dal 1973, quando mi sono trasferito per lavoro a Tortona (AL), e non sono più aggiornato perché quando torno ad Avella vengo solo per poco tempo, però una cosa la posso aggiungere: Si narrava che uno dei cunicoli sotterranei sbucasse nella vicina collina chiamata “Forestella ndr” proprietà del conte di Avella di cui non ricordo il nome. Io in quei luoghi ero di casa sia perché andavo per funghi, (mazze di tamburo, chiodini…e qualche volta anche porcini), e sia perché mio padre e mio nonno avevano un pezzo di terra in quella zona. In quei boschi c’era una buca molto grande, che potesse effettivamente somigliare all’uscita di un tunnel. Molte volte mi sono avvicinato insieme a qualche amico più grande di me, e siamo stati tentati di scendere a cercare il famoso tesoro, ma era troppo rischioso (era tutto franato e l’entrata del cunicolo famoso si poteva solo immaginare). Però noi non si cercava un tesoro fatto di monete d’oro oppure gioielli rari, ma di spade ed armature antiche, perché si narrava che fossero molte ricercate dai ricettatori che poi le rivendevano agli americani. Storie, leggende paesane chi lo sa, io non ho mai approfondito l’argomento”.