Il protocollo di emergenza attuato dal 9 marzo ha causato il blocco di tutte le attività produttive e di tutti gli spostamenti non necessari, al fine di contenere il diffondersi dell’epidemia da Covid 19. Di come è stata affrontata la formazione ai tempi del lockdown, ne abbiamo parlato con il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Mons. Guerriero” di Avella, prof. Vincenzo Gagliotta, per capire quali sono stati i maggiori problemi riscontrati nell’attivazione delle lezioni online, ma anche i punti di forza emersi e quali scenari si configurano in vista di una possibile riapertura dei plessi da settembre in poi.
Dirigente, come mantenere una didattica efficace anche a distanza, considerato che non bisogna garantire agli alunni solo una trasmissione di contenuti, bensì un’attività educativa tesa a stimolare la creatività, la curiosità e che possa offrire un supporto emotivo, prerogativa fondamentale per una formazione di qualità?
“I docenti della nostra scuola, di fronte all’emergenza COVID19, con spirito di iniziativa e forte adattamento e rimettendo in gioco la professionalità acquisita e consolidata nel tempo, hanno cercato di trovare modalità di didattica tali da permettere il superamento delle barriere fisiche create dall’emergenza, per offrire agli studenti la possibilità di continuare il percorso scolastico bruscamente interrotto. In brevissimo tempo sono stati trovati altri modi per fare comunque scuola e per proporre attività che, sebbene a distanza, potessero essere fruite appieno dagli studenti, anche dalle proprie abitazioni. I canali attivati da ciascun team (infanzia, primaria e secondaria di I grado) sono stati molteplici: inizialmente il registro elettronico per le lezioni asincrone, poi le lezioni sincrone in videoconferenza (che hanno offerto una forte spinta nella sperimentazione delle strategie didattiche e degli strumenti annessi), le chat di classe, i gruppi e-mail e tutto quello che potesse agevolare la fruizione delle lezioni, la comprensione dei contenuti, il confronto su questi, in un’ottica di costante personalizzazione degli apprendimenti, elemento imprescindibile del dialogo educativo. Con senso di appartenenza, i docenti, pur non avendo talvolta una totale padronanza dei mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, per far fronte alle nuove istanze, si sono messi totalmente in gioco, sperimentando con slancio e caparbietà le nuove strade , anzi sfide, offerte dalla DaD. Proficua e degna di nota è stata la collaborazione con tutti i genitori dei nostri giovani studenti, che si sono resi disponibili e sono stati un punto di riferimento nel percorso di formazione a distanza. Li ringraziamo dal profondo del cuore. Questa disponibilità, dell’intera comunità educante, ha permesso di raggiungere tutti gli alunni e ha mostrato una forza che non si piega dinanzi alle difficoltà e si prende carico di enormi responsabilità”.
Pensando al primo giorno di chiusura, giunto come un fulmine a ciel sereno, quali immagini e pensieri le si ripresentano in mente? A quali paure o difficoltà ha dovuto far fronte?
“In questi mesi, con una normativa in continua evoluzione, insieme a tutti i miei docenti, sono stato costretto a riprogettare, a riorganizzare la scuola. Le difficoltà e le paure sono state innumerevoli, ma sapevo che tra i miei compiti fondamentali c’era quello di non far percepire l’enorme peso della situazione, anzi, dovevo rassicurare, supportare e sostenere. Ecco, forse questa è stata la difficoltà più grande, poiché non sono stati rari i casi in cui necessitavo anch’io dello stesso supporto.”
In un momento di grande incertezza prende vita il progetto
#iofarocorrerelitalia, presentato al territorio il 25 aprile e la cui prima fase è visionabile sul sito web della scuola e attraverso link https://sites.google.com/view/correreitalia/home. Di quale messaggio è portatore?
“Penso che questo progetto, nato dalle criticità imposte dalla didattica a distanza, ha legato idealmente tutti gli alunni dell’istituto in un percorso di crescita comune, con forte senso di appartenenza alla scuola e al nostro meraviglioso territorio. Il progetto ha portato una ventata di speranza ,soprattutto nella prima fase, dove le idee e gli obiettivi dei nostri alunni hanno preso forma, creando momenti di ricerca e consapevolezza del proprio ruolo nella società , per fondare nuove basi socio-emotive e relazionali . A settembre saremo ancora tutti al lavoro per i nostri ragazzi, insieme, più forti di prima, potremo vincere le sfide che ci attendono, sperando con ottimismo di rivedere presto la nostra scuola riempita dalle parole e dalle risate, dal brusio continuo di sottofondo, elemento comune dell’immaginario di molti … tutti pronti, quindi, per costruire un nuovo futuro, in sintonia con l’obiettivo di “far correre l’Italia” con le eccellenze rappresentate dai nostri ragazzi e dalle bellezze storico-artistiche offerte dal territorio.”