Dopo la prematura scomparsa hanno reso omaggio al grande Diego Armando Maradona tutti i tifosi “patuti” del Napoli presenti nella cittadina archeologica ed in particolare chi negli anni 80 fondò, insieme ad altri giovani, il Club Napoli “I Patuti”, stiamo parlando di Mario Montanile detto “bobbino”, ex consigliere comunale, sempre attivo nel campo sociale. Il soprannome deriverebbe da “bobina” quella usata nelle radio in particolare nella radio locale, “Radio Avella International”, di cui faceva parte . Le nuove generazioni lo riconoscono come organizzatore del Torneo di Calcetto F.Pecchia spesso al centro del dibattito politico. Quindi il calcio, la socializzazione e l’amore per la sua cittadina, sono questi i tre ingredienti che hanno spinto Montanile ad adoperarsi per la comunità. Oggi Mario ci ha raccontato quando Maradona è stato ad Avella in occasione di una serata di beneficienza, un aneddoto che sicuramene resterà nei cuori di chi era presente e di tutti i tifosi del Napoli di Avella.
Ecco il racconto estratto dal suo profilo facebook:
“In tanti vi state chiedendo perché Maradona fosse ad Avella, in una serata d’inverno di febbraio 1985. Primo anno di Maradona al Napoli che ancora non parlava bene la nostra lingua, tant’è che dovemmo portare un interprete. A seguito dell’acquisto di D10S, nascque ad Avella il club “PATUTI”. Beh Maradona era nel nostro paesello per una serata di beneficenza a favore della Congregazione delle suorw del Buon Samaritano di Asmara- Eritrea. La missione di Suor Pina Turing, sorella del compianto Don Francesco Tulino, allora non ancora sacerdote, ma diacono. L’ideatore ed organizzatore della serata fu il compianto Gianni Tedeschi di Mugnano del Cardinale, uomo dalla caratura personale, culturale e sociale di tutto il Baianese smisurata, favorito e supportato dall’indimenticabile Tonino Loiola, all’epoca assessore del Comune di Avella. E io che “appartenev o button” in qualità di rappresentante di Radio Avella, ho partecipato all’evento e, a seguito del mio intervento sul palco, ho ricevuto PERSONALMENTE una smorfia di approvazione da parte di Diego. Sono stato un uomo fortunato perché ho avuto l’onore ed il piacere di stare per un’ora chiuso in una stanza con il mito della mia vita. E fu in quel momento che fu necessario l’intervento dell’interprete Domenico D’Avanzo, alias Domeghini, nato e cresciuto in Argentina, perché troppa era la foga di parlare, anche in dialetto, che Maradona non riusciva a seguirmi. Tutto ciò fu possibile grazie alla mia attività di persuasione con il manager Jorge Cyterszpiler che mi favorì anche con le forze dell’ordine che non volevano farmi avvicinare a Diego. A fine serata, lo accompagnammo con la Ritmo dei Vigili Urbani del Comune di Avella, assieme al compianto Antonio Perillo e Mimmo Biancardi, Sindaco di Avella in carica. Questi ricordi rimangono indelebili nella mia Anima e nella vita di tutti coloro che lo hanno amato e che mai dimenticheremo. Da cittadino del mandamento siamo fieri ed orgogliosi di aver ricevuto Maradona e la sua infinita bontà. Per inciso, vi dico che non solo rifiutò qualsiasi compenso per quella serata ma addirittura lasciò il suo non piccolo contributo per la serata, imponendoci il silenzio. Dopo tanti anni è giusto testimoniare la sua infinita grandezza, calcistica ma anche umana.”