Dal profilo facebook del parroco di Avella don Giuseppe Parisi si apprende lo stato in cui versano le strutture religiose della città archeologica e gli ultimi interventi attuati. Parisi, grazie alle donazioni e alla disponibilità di alcuni operai specializzati ha ordinato la pulizia delle scale che portano al campanile e di una parte dell’attico della collegiata San Giovanni, poi ha provveduto alla coibentazione del tetto della Chiesa di San Romano che era interessata da infiltrazioni. Le azioni sono state attuate nel mese di ottobre e gli operai hanno dovuto fare i conti con lo sterco di uccelli, piume e nidi di piccioni, terra accumulata negli anni e addirittura erba che è cresciuta nel tempo, ma come se non bastasse, anche la caduta di calcinacci e parte dei cornicioni insomma il patrimonio religioso mostra i segni del tempo che scorre inesorabile. E’ ora di intervenire sia all’esterno che all’interno di tutte le Chiese. Queste sono solo prime azioni di recupero attuate tra tante difficoltà dovute alla gestione di tre grandi parrocchie ognuna delle quali presenta problemi strutturali di piccola o grande entità. Andrebbero recuperate le navate e le cappelle laterali, gli altari, i soffitti, le sagrestie, le cripte etc….. Di recente proprio le Chiese sono state al centro dell’attenzione grazie all’interessamento del FAI Fondo Ambiente Italiano in occasione dalla FAI Marathon e potrebbe essere utile sottoporre all’attenzione sia di quest’organismo che della Fondazione Avella Città d’Arte e del Comune di Avella un progetto di recupero e restauro graduale per correre in aiuto di don Giuseppe e della Curia, magari con un’imponente raccolta fondi da parte dei cittadini e dei grandi sponsorizzatori. Insomma una crowdfunding. (Michele Amato)