Rammaricato, deluso e offeso. E’ questo lo stato d’animo di Antonio Tulino, che aveva inviato ieri mattina al Presidente della Fondazione Avella Città d’Arte, avv. Antonio Larizza e al sindaco del comune di Avella, avv. Domenico Biancardi, una missiva in cui lo stesso rassegnava le dimissioni da presidente del Comitato Scientifico della Fondazione avellana. In un certo senso, noi che lo conosciamo benissimo, uomo onesto e serio, intelligente ma soprattutto rispettoso, siamo rimasti sorpresi dal fatto che a noi, di bassairpinia, non avesse inviato la sua lettera di dimissioni, ma indirizzata solo ad una parte della stampa. Adesso che siamo riusciti a contattarlo il quadro ci è chiaro. In realtà il dott. Tulino ci ha fatto comprendere che è stato nei suoi confronti organizzato un vero e proprio agguato. Non appena si è venuti in possesso della lettera ecco l’immediata divulgazione a mezzo stampa, forse ad impedire eventuali “ripensamenti”. Ecco quello che ha dichiarato a noi il dott. Antonio Tulino.
Gentile testata “Bassa Irpinia”, la considerazione, e la valenza che misuro per la sua nobile e qualificata funzione, nell’interesse dell’informazione e dell’ elevazione culturale che, quotidianamente, svolge nel nostro territorio, non mi avrebbero consentito alcuna distrazione, a discapito, anche delle molte attenzioni rivoltami, sui temi più disparati, ai danni del ricco foglio di stampa che circola via web. Non ho inviato a nessuna testata giornalistica le mie dimissioni, indirizzate al Presidente della Fondazione e p.c. al Comune di Avella, nella qualità di Socio fondatore dell’Ente, considerandole atto coperto della necessaria privacy e meritevole di approfondimenti più sereni, sebbene fossero segnate del carattere di irreversibilità e irrevocabilità. L’aver varcato i confini descritti dimostra, ancora una volta, la poca serietà degli enti preposti alla cura di una volontà decisa, ma, foriera di ulteriori sviluppi. Invece devo notare che la sua pubblicazione, ovvero, la consegna alle stampe, in modo subdolo e privo di trasparenza, prima ancora di produrre la serena e proficua attenzione, misura una cifra di lettura che sfugge alla mia comprensione. Ribadisco: non ho consegnato a nessuno l’atto delle mie dimissioni, per scopi pubblicistici, e laddove avessi maturato tale volontà, non avrei avuto alcuna difficoltà a comunicare anche alla testata “Bassa Irpinia” quanto dalla medesima mi viene improvvidamente imputato. Ringrazio per la considerazione accordatami e auspico per il domani che la Bassa mi ritenga a sua disposizione. Con affetto e stima – Antonio Tulino –