E’ un Antonio Tulino ormai rassegnato quello che si legge in un post pubblicato stamane su Facebook in cui sfoga il suo disappunto per la mancanza di un educazione ambientalista da parte di alcuni cittadini avellani, che nei posti più incontaminati del paese abbandona di tutto e di più. Ecco cosa scrive: “Una carcassa di animale (un cavallino credo) e un cumulo di materiale di risulta, altamente tossico per la presenza di numerosi pezzi di eternit, sparsi in luoghi pubblici molto frequentati, costituiscono un serio allarme sociale. La carcassa è posta ai lati della strada, che conduce al ” pozzo di cerreto”, nascosta tra il folto fogliame che fa da bordo al grande invaso della raccolta le acque piovane in località : “cerqua e tecla”; fonte di ogni possibile infezione, veicolo di malattie e d’inquinamento ambientale. Il cumulo di materiale di risulta ( mattonelle, numerosi pezzi di una possibile canna fumaria, materiale vario) è collocato al centro della strada poderale che costeggia la “frustella” e conduce alla strada “carraia”. Praticamente ostruisce il traffico di possibili mezzi meccanici, oltre a costituire fonte d’inquinamento ambientale e pericolo per i numerosi lavoratori agricoli. QUALCUNO PROVVEDERA’ ALLA RIMOZIONE DELLE DUE FONTI DI INQUINAMENTO? Nessuna amministrazione pubblica, senza il concorso serio e ponderato dei cittadini, potrà risolvere i mali atavici, conseguenza della grande e diffusa inciviltà degli associati , che affliggono il paese: Avella.”