Nei prossimi mesi potrebbero arrivare ad Avella, come è avvenuto anche in altre parti d’Italia, alcuni migranti. Un fatto che non dovrebbe generare tensione alcuna se non la curiosità, come comunità, di potersi confrontare con culture e storie diverse.
Un momento per poter mettere alla prova la nostra capacità di accoglienza, nei confronti di chi è meno fortunato di noi, per poter trasformare una situazione di difficoltà nell’occasione per dare, all’intera città di Avella, l’opportunità di dimostrare che la storia non è solo la trascrizione di fatti avvenuti nel passato, ma che esiste anche un orgoglio nel rappresentare una tradizione culturale che affonda le sue radici nella millenaria, e multirazziale, storia romana. Siamo degni, insomma, di essere cittadini di Avella del XXI secolo, capaci di rappresentare, nel migliore dei modi possibili, una delle città più antiche d’Italia.
Detto questo, visto che non ci saranno aggravi di tasse per i contribuenti, che nessuno dovrà mettere a disposizione del prefetto, forzatamente, beni e servizi, e, visto, che questa attività di accoglienza non ha generato, tranne rarissimi casi, nessun evento di violenza o quant’altro, penso che protestare sia perfettamente inutile. Chi protesta contro la possibile presenza dei profughi ad Avella lo fa solo perché è un razzista e un arretrato, altre motivazioni, vista l’inutilità della cosa, non ve ne sono. Anzi, chi protesta utilizzando un linguaggio scomposto e inadeguato alle regole del vivere civile, genera solo un danno di immagine, a livello nazionale, per l’intera comunità avellana. Per cui, io invito tutte le persone di Avella, che amano la propria città, a non rimanere indifferenti difronte a fenomeni di intolleranza, facendo sentire la propria opinione.
E invito il sindaco, e l’amministrazione comunale, a tutelare, nelle sedi opportune, l’immagine della città, diffidando, fin da ora tutti i cialtroni che si produrranno in attività razziste.