“La testardaggine dell’Amministrazione Comunale, nel volere a tutti i costi perforare un altro pozzo artesiano (profondità 430 mt.) nei pressi del serbatoio (ex casmez) in località Castello, è fuori da ogni logica. Una scelta sbagliata e antieconomica che costerà circa 300.000 euro con mutuo a carico del Comune e quindi della cittadinanza, senza contare la spesa annuale per l’energia elettrica e la manutenzione dell’impianto di sollevamento.
Basterebbe perforare un pozzo (costo della sola perforazione) nelle vicinanze di quello nella pineta Fusaro (chiudendo quello esistente) dove esiste già la cabina elettrica da 380v. e tutte le apparecchiature necessarie ottenendo così una portata di circa 20 lt/sec.. Questa maggiore quantità di acqua prelevata, che aggiunta a quella ottenuta migliorando e recuperando le sorgenti naturali, dirottata al serbatoio del Castello consente di rafforzare l’erogazione di acqua in tutte le zone del paese.
Siete in possesso di pareri scientifici e tecnico-sanitari che avallano tali lavori?
Lo sapete che il prelievo forzato di acqua fa aumentare di molto la durezza tale da renderla non potabile?
I cittadini di Avella vogliono bere l’acqua delle loro sorgenti sicuri della sua purezza e della sua potabilità. (ogni famiglia avellana spende circa 300 Euro all’anno per acquistare acqua imbottigliata). Forse al Sindaco non interessa avere maggiore erogazione di acqua potabile a costo zero, ma vuole erogare ai cittadini quella che costa di più ed è meno pulita, con una durezza al limite consentito. Deliberate una sostanziale variante al progetto e impegnate la somma disponibile al miglioramento degli attuali bottini di captazione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, alla sostituzione delle due condotte di adduzione (da 150 e 60 mm.) ormai fatiscenti e alla pulizia periodica dei serbatoi e dei bottini stessi. La gestione di un acquedotto deve tendere principalmente alla salvaguardia della salute pubblica”.
(Centrosinistra per Avella – Avella Nuova)