Come segno di protesta l’opposizione avellana deserta il consiglio comunale convocato per le ore 9,00 di lunedì 1 dicembre. Ecco le motivazioni nel comunicato inoltratoci. “In segno di PROTESTA scegliamo di non partecipare al Consiglio Comunale convocato oggi, Lunedì 1° dicembre, alle ore 9.00, senza accordo della conferenza dei capigruppo. Tutto ciò avviene dopo tre anni di battaglia su questo punto e finanche un intervento del Prefetto di Avellino, che ha invitato il Presidente del Consiglio Comunale a fissare gli orari dell’adunanza plenaria comunale in modo compatibile con quelli di lavoro dei consiglieri e soprattutto dei cittadini.
Sottolineiamo, in particolar modo, l’atteggiamento del Presidente del Consiglio Comunale che si arroga il diritto di stabilire quali argomenti devono essere trattati in conferenza dei capigruppo e quali no, a sua totale discrezione, contro quanto stabilito dal Regolamento Comunale che, invece, vede la conferenza dei capigruppo come prezioso momento di confronto ragionato tra le varie anime che compongono l’assise comunale, al fine di coordinare al meglio i suoi lavori. La giustificazione, molto puerile, che trattasi di consiglio convocato d’urgenza per dare seguito ad un attività nell’ultimo giorno di scadenza è poi cosa ancora più grave perché rivela una organizzazione dell’apparato burocratico-amministrativo deficitaria. Non si può amministrare “di corsa” e all’ultimo minuto utile. In passato, ad esempio, per fare così, prima ci hanno fatto deliberare un provvedimento importante per i cittadini e poi, sempre per il poco tempo rimasto, un dipendente comunale ha dimenticato di trasmettere la delibera alle autorità competenti di modo che l’attività consiliare è risultata inutile. A tutti coloro che continuano a farsi “annebbiare” dal fumo di questa Amministrazione chiediamo di riflettere, perché la “sveglia al collo” non son convinti di volerla portare tutti gli AVELLANI. A fronte di un Sindaco che amministra il Comune come se fosse 《casa sua》, un Presidente del Consiglio Comunale che non conosce nemmeno il Regolamento che dovrebbe far applicare e un insieme di Consiglieri di Maggioranza TUTTI “supinamente” piegati al loro RE-SOVRANO si oppone il nostro 《SDEGNO》 e la nostra 《DIGNITA’》 di rappresentanti del 51% dell’elettorato avellano”.