Il vento freddo, che ha soffiato sulla città archeologica, non ha fermato il Comitato Festa Pro-Majo e “I Figli del Majo” protagonisti di una “prima svolta” riguardo all’organizzazione dell’attesissima festa, la riuscita di quest’ultima si deve anche al supporto dei giovani dell’Associazione “Pane Ammore e Tarantella” che hanno partecipato attivamente alle varie fasi, tutti sono molto soddisfatti e già carichi per il prossimo anno. La tradizionale Festa del Majo in onore del Santo Patrono Sebastiano, ha portato tanta gente in piazza, sopratutto i giovani che hanno animato il quartiere San Giovanni con balli e canti sulle note e le parole di Luca Rossi e “I bottari” di Macerata Campania, con la direzione artistica di Roberto D’Agnese, tutti reduci da altri concerti tenuti nelle chiese e tra “i fucaruni” della Campania. Da registrare anche la presenza di alcuni visitatori provenienti dai comuni del vesuviano. Appena dopo la processione del Santo per le strade della città, Luca Rossi si è esibito prima in Chiesa e poi, durante l’accensione del grande Majo, in Piazza Primo Maggio. Il parroco don Giuseppe Parisi, accompagnato dal sindaco Domenico Biancardi, ha benedetto il Majo dando il via ai festeggiamenti. Un tratto di Viale San Giovanni ha ospitato stand gastronomici curati con attenzione dagli organizzatori, dall’Azione Cattolica e l’Ass. Rami del Melo. Ma non solo musica e animazione ,anche tanta cultura con la mostra e il convengo sul Majo organizzati dal Gruppo Archeologico e dal Forum dei Giovani presso il Palazzo Baronale, prezioso è stato l’intervento dell’antropologo Valerio Ricciardelli che ha sottolineato l’importanza di diffondere le informazioni sul significato profondo di questa festa. Il Comitato Festa Pro-Majo fa sapere che questa edizione rappresenta una “prima vera svolta” della festa e che solo uniti, in modo ordinato,sopratutto con tanta devozione si riesce ad onorare il patrono “come Dio comanda”. (Michele Amato)