Lo scoutismo cattolico è una realtà radicata in Avella dal 1948 e quest’anno ha compiuto il suo 65 anno di vita, da sempre esistito presso la comunità dei Frati Minori. Esso è stato la substantia, l’interfaccia e il punto di riferimento nel suo tessuto sociale e l’unica tangibilità “giovanile e non” che ha avuto stabilità, grazie soprattutto alla sua metodologia.
Per noi che ci siamo rincontrati dopo alcuni anni, anche se provenienti da generazioni diverse e da esperienze diverse, abbiamo constatato che lo stile scout che in un primo momento poteva sembrare fine a se stesso, reputiamo ora, sia diventato come effetto: stile di vita. Anche se da pochi mesi costituiti, i sintomi li rinveniamo nel gradimento di stare insieme, nell’accettare le nostre diversità come vere ricchezze su cui contare, nel ridimensionare le situazioni difficili, anche nel deriderci in modo brioso ma mai aggressivo e senza risentimenti e nel cogliere i tempi per fortificare la nostra fede. Come per dire che in noi non si è mai assopita la consapevolezza di appartenere a questa grande famiglia, anche grazie al nostro bagaglio empirico. Volontà unanime è stata oltre a ciò quella di ufficializzare da subito con il censimento la nostra comunità e di rindossare l’uniforme.
Il nostro modus vivendi non è obiettivamente mutato, ci sono le complessità quotidiane, le nostre debolezze, il reale, la famiglia, le responsabilità, quello che ci sembra modificato però è il nostro habitus ed il modo in cui si realizzano gli obiettivi. Senza nulla togliere all’associazione dalla quale la maggior parte di noi proviene (Agesci) e nella sua sempre valida attualità, confidiamo vivamente che “movimento” per noi non comporta una quiete staticità, ma piuttosto rappresenta un evoluzione nella qualità, un aumento quantitativo nelle sue relazioni di contiguità permettendone un sostanziale equilibrio. Facciamo memoria della significante eredità affidataci da B.P. a tutti noi scout, quella di: “lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato” assumendo un impegno nella comunità e nella società a seconda delle nostre vocazioni particolari. Egli, testimone autorevole di Cristo, aveva annoverato l’annuncio fatto da Gesù ai discepoli, spronandoli ad essere “tralci vivi carichi di frutti “ (Gv 15,5).
Con questo presupposto è palese per noi proseguire nel cammino delle proposte connesse alla cultura scout cattolica in tutte le sue attività e nel riconoscersi nello Statuto e nel Patto Comunitario del MASCI. Come comunità siamo propensi a qualsiasi tipo di collaborazione, nel raggiungere scopi sociali e nel bene comune, il tutto finalizzato in piena libertà senza smentire la nostra identità, collocando alla fonte il “confronto” ed il “dialogo“ che sono cardini fondanti per poter acquisire elementi utili e permettere una crescita permanente di ogni singolo Adulto Scout, improntando le nostre attività di servizio per la collettività riconoscendo nel Movimento la visione matura degli ideali dello scoutismo cattolico, convinti della permanente attualità dello spirito e dei valori della Promessa e della Legge scout.
Non è presumere ne retorica, ma è calzante l’attestare: siamo “al di la del ponte”.
(Il Gruppo Masci – Avella)