La notte delle lanterne che si è tenuta dieci giorni fa ad Avella fa ancora parlare di se e c’è chi ne chiede una riproposizione a breve. Anche Antonio Tulino, ex Presidente del CDA della Fondazione, ha voluto dire la sua con un contorno poetico e magico: “Durante la notte delle lanterne si sono accese, come per incanto, mille luci nella notte incantata d’inizio estate, disegnando percorsi sognati, mai visitati. Ognuno, col naso all’insù, poteva immaginarsi verso luoghi desiderati. La magia si è impadronita del cielo avellano, già denso di mille nubi, tuoni e saette. Loro, le lanterne hanno saputo disegnare immaginifici scenari di mille e una notte. Erano uomini, donne, bambini, madri, padri, spose, fratelli, sorelle, amici. Con attenzione hanno saputo scrivere in cielo quello che è impossibile realizzare sulla terra. Una preghiera fugace, un messaggio veloce. Solo il buon Dio e gli astri, potevano raccogliere il momento solenne, che l’uomo può solo accendere e quello, subito, gli sfugge di mano. Attimo irripetibile. Solo uno strumento del passato lontano poteva illuminare, con la forza della propria evocazione, la fantasia spenta di questa malata, distratta umanità : la lanterna, appunto, nella notte del 30 giugno 2014″.