A pochi giorni dall’inizio dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono Sebastiano, per la prima volta nella storia della città archeologica alcuni dei membri attivi finalmente hanno deciso di registrare presso l’Agenzia delle Entrate l’Atto Costitutivo e lo Statuto del “Comitato Pro Majo Avella Città d’Arte”, questo è il nome adottato. Si tratta ovviamente di una formalità dal momento che è sempre esistito il comitato festa che da secoli ha portato avanti la tradizione. La registrazione e l’adozione di uno Statuto e magari di un regolamento interno potrebbe però permettere ai devoti di riunirsi e decidere in maniera più ordinata, appunto seguendo le regole espresse nello Statuto. I promotori dell’iniziativa proprio oggi dovrebbero recarsi presso gli uffici preposti per registrare gli atti. Questo è il primo direttivo del Comitato: Presidente Franco D’avanzo,vice-presidente Carmine Maietta, poi la segreteria sarà composta da Franco De Riggi e Moccia Raffaele. Fanno sapere i promotori che sono circa 35 le adesioni che formeranno l’Assemblea di questo comitato. La volontà espressa da tutti è quella di mettere fine a problemi di carattere organizzativo e burocratico quindi di velocizzare tutte le varie fasi della festa. Alcune decisioni, come da Statuto, saranno dunque sottoposte alla votazione dell’Assemblea compreso anche il rinnovo delle cariche del direttivo, il comitato è aperto a tutti, sopratutto ai “Figli del Majo” che sarebbero i più giovani devoti che partecipano da sempre alle varie fasi, dal taglio alla discesa, all’issata fino alla raccolta dei “sarcinielli” e al “fucarone”. Dopo che il Comitato ha accettato la collaborazione con i giovani di “Pane Ammore e Tarantella” e l’Azione Cattolica e ha adottato la direzione artistica di Roberto D’Agnese questa è un’altra buona notizia, le cose iniziano a cambiare sul serio e a seguire la giusta direzione. L’invito del Direttivo è quello di partecipare ed iscriversi al neonato comitato, quest’ultimo benedetto anche dal parroco Don Giuseppe Parisi che curerà esclusivamente il programma religioso. (Michele Amato)