“Le scuole di Avella, sia pubbliche che private, sono come le altre scuole del mandamento e non hanno nulla da invidiare, per qualità dei docenti, alle altre scuole d’Italia. Poi, per quanto riguarda gli alunni, che siano grandi o piccini, vanno solo rispettati e sostenuti. I bambini sono tutti uguali, in qualsiasi parte del mondo e vanno amati a prescindere. Quindi, questa moda un po’ retrò, anni 80, che praticano alcuni cittadini avellani, che consiste nel mandare i propri figli presso gli istituti di altri comuni, la trovo ridicola per loro stessi e offensiva per gli insegnanti, che invece vanno affiancati e sostenuti nella quotidiana battaglia per una scuola migliore”. Questo quanto affermato sui Social dal membro dell’opposizione avellana Pellegrino Palmieri. Tempestiva la risposta di Alberto Ciano della Fondazione “Avella città d’arte” che la pensa diversamente sulla questione: “Con i tuo pensieri offendi continuamente persone che per motivi diversi, non quelli che pensi tu, hanno deciso di portare i loro figli altrove. Io non capisco se il tuo è un modo di fare politica, semplicemente assurdo. Riesci ad innescare un meccanismo fatto di polemiche, che non portano a niente. Dato che fai parte dell’amministrazione comunale, cerca solo di preoccuparti del miglioramento delle scuole evitando almeno in parte di costringere i cittadini di Avella a scegliere di mandare i propri figli nelle scuole di altri paesi”.