Era da preventivare che per il giorno di pasquetta Avella e le sue bellezze venissero prese d’assalto dai tanti forestieri dell’area napoletana, e non solo, che ogni anno decidono di trascorrere il lunedì In Albis nella cittadina archeologica. Una giornata che andava organizzata in maniera diversa dall’amministrazione comunale, con lo scopo di pubblicizzare le bellezze non solo naturali ma anche archeologiche e soprattutto per tutelare le aree. Ed invece: mancanza di sacchetti portarifiuti da distribuire ai turisti, mancanza di vigilanza delle aree verdi, chiusura dei siti archeologici quali l’Anfiteatro Romano, le Tombe Romane, il Museo. L’unico sito aperto è stato il Castello Longobardo, ma non per iniziativa dell’amministrazione, ma perché non ci sono più i cancelli, trafugati da alcuni mesi e non più installati. Tante le associazioni in paese che potevano contribuire ad un maggiore successo della giornata in termini di riscontri pubblicitari per Avella ma nessuna all’opera. Molti si domandano, ma qual’è il vero ruolo dell’associazione “Avella Città D’Arte” se in queste circostanze si fa sfuggire un occasione d’oro?