RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Continua senza sosta la fantasmagorica ‘marcia trionfale’ del sindaco di Avella, che – circondato da uno stuolo di cortigiani, non esita – con i fanatismi a lui tanto congeniali – ad ostentare meriti non suoi e ad abusare del suo potere a fini personali. Il Teatro ‘intestato’ allo zio Domenico Biancardi è solo il più eclatante caso di megalomania e dispregio delle leggi di un amministratore che ha cambiato illegittimamente la destinazione d’uso di finanziamenti ottenuti per la realizzazione di un centro di aggregazione comunale, solo per appagare la propria vanità!
Finanziamenti ottenuti dalle precedenti amministrazioni, a valersi su risorse PSR Campania 2007/2013, mis.321, per “Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali”, al fine di compiere “lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione di locali da adibire a centro di aggregazione comunale. Tip. D”.
…Premesso che l’idea di un Teatro Comunale dedicato a un familiare del sindaco è già di per sé talmente autoreferenziale da rasentare il conflitto di interessi e che – probabilmente – il tutto si ridurrà alla messa in scena di una ‘operetta’ allestita per sfilare in passerella all’inaugurazione… ci chiediamo:
ma è possibile che il Presidente della Regione Campania e alcuni consiglieri regionali avallino scelte così personalistiche del sindaco di Avella, senza nemmeno porsi un interrogativo sulla mutata destinazione di uso di finanziamenti pubblici e sull’illecito in atto?
Vorremo loro ricordare che qui si tratta di distrazione di fondi, che comporta la revoca del beneficio. Infatti, come da decreto della Regione Campania n.618 del 1/07/2010 , art. 9 , la concessione del contributo per la realizzazione del progetto di investimento è subordinata – da parte del beneficiario – al rispetto di tutti gli obblighi previsti dal Bando della misura 321. E il decreto prevede che non si distolga dalla destinazione d’uso i beni in oggetto di finanziamento, per almeno 5 anni, con la consapevolezza – per l’appunto – che l’inosservanza di tali obblighi comporti la decadenza totale del contributo.
Il Presidente della Regione Campania parla molto e spesso di trasparenza di atti, di integrità, di responsabilità… e proprio a lui – allora – ripetiamo la domanda: perché non fa luce su questa vicenda dai lati oscuri, prima di inaugurare un Teatro – ‘intestato’ allo zio del primo cittadino di Avella – che è retaggio di una distrazione d’uso di fondi regionali?
Il Presidente viene dunque ad avallare una illegittimità ? O dovrebbe venire ad Avella ad applicare la buona politica e la trasparenza amministrativa con un decreto di revoca del finanziamento? Vorremmo un po’ di chiarezza sulla questione da tutte le Istituzioni. Per il rispetto di tutta la cittadinanza avellana. E senza entrare poi nel dettaglio della rendicontazione delle spese e dell’affidamento della gestione del Teatro e tutto il resto.
E ci aspettiamo che i nostri interrogativi non rimangano irrisolti!
STEFANO GENTILE. Consigliere Comunale Avella