Nel 2012 fu il Comune di Montesilvano, in Abruzzo, ad adottare cartelli con la scritta “Comune derattistizzato” per allontanare ogni forma di razzismo politico e culturale. Ad Avella invece, per il momento, ci si affida alla nota congiunta degli esponenti e sostenitori della sinistra Pellegrino Palmieri e Orsola Montanile per far sentire la propria voce. Una nota condivisa da buona parte dell’area Dem e del centro-sinistra. A scatenare la reazione la presenza dell’ex Ministro Calderoli (Lega Nord) nella cittadina.
La nota:
“Per anni i grandi pensatori della lega nord, tra cui spiccano Bossi, Borghezio, Calderoli e Salvini, hanno dipinto il sud, con epiteti neanche troppo velati, come un ricettacolo di parassiti, incapaci di lavorare e di vivere senza imbrogli ed espedienti, se non succhiando la linfa vitale del nord onesto e laborioso.
Nel mirino c’era il sud in generale e, in particolare, Napoli e la Campania. L’unica a salvarsi è stata da sempre la Calabria per via dei noti rapporti con la Ndrangheta calabrese.
Oggi la musica è cambiata, i nemici del nord non sono più i cittadini del sud Italia, ma sono gli immigrati. Il colore della pelle, nella xeno-filosofia leghista, ha soppiantato, in senso ancora più negativo, l’appartenenza e la cultura territoriale. Se c’è qualcosa peggiore dell’essere cittadino del sud è l’essere nero. Il colore della pelle, come per il ku klux klan, fa la differenza tra gli uomini.
Per cui, di colpo, noi meridionali non siamo più la causa di tutti i mali del nord, ma siamo diventati addirittura oggetto delle finissime attenzioni politiche dei leghisti. Da falsi invalidi, imbroglioni, camorristi, mafiosi, parassiti, nullafacenti, sottosviluppati, siamo diventati esseri pensanti, e, quindi, anche destinatari, in quanto elettori, delle interessanti proposte politiche e programmatiche delle camicie verdi.
Non lo sappiamo, ma magari vorranno insegnarci come spedire diamanti in Tanzania, come comprare lauree false in Albania, oppure, come vendere una radio razzista, come radio padania libera, ad un imprenditore, guarda caso, calabrese.
Non ci saremmo mai aspettati, nel 2018, che le grandi menti apensanti della lega arrivassero, in nome di una presunta democrazia, di cui non hanno la benché minima idea, a visitare anche città e paesi del sud, iniziando proprio da Avella.
Cosa abbiamo sbagliato noi avellani per meritarci quest’onta? Perché Avella? Per via di Spartaco forse?
Speriamo, in ogni modo, che i cittadini democratici del mandamento baianese facciano sentire la loro voce, protestando e chiedendo l’applicazione della costituzione italiana che classifica come reato ogni forma di fascismo e di razzismo.”