Di seguito riportiamo la segnalazione di una lettrice, M.L.A., che ci chiede di dare voce a quello che è capitato a sua madre:
“Sono incavolata nera con le poste di Avella, con un’impiegata in particolare della quale per ora evito di fare il nome, anche se sto facendo già partire un reclamo alle poste centrali. Il fatto successo è il seguente: ho vietato a mia mamma, persona anziana e fragile, di uscire di casa di conseguenza non è andata da più di due mesi a riscuotere la pensione. Lunedì, visto che le servivano contanti, si è recata all’ufficio postale di Avella dove non le hanno dato i soldi dei due mesi precedenti, asserendo che doveva tornare il due di maggio. Per legge i mesi precedenti, non riscossi, possono essere percepiti in qualunque giorno dei mesi successivi, mi chiedo se mia mamma non riuscisse ad andare il 2 maggio resta un altro mese senza soldi? È una vergogna, si parla tanto di dare una mano agli anziani e poi gli si negano i diritti fondamentali…questa storia non finisce qui. Ho preso provvedimenti contro una dipendente in particolare, perchè visto che non ha voglia di lavorare può starsene pure a casa…..Questo è tutto. Spero che possiate rendere pubblica questa storia. Per quanto mi riguarda non finisce qui… farò valere i diritti di mia mamma e di altre persone anziane anche ad 800 km di distanza, grazie per l’attenzione”.
(Questa la versione data dalla figlia della protagonista, la redazione è pronta a pubblicare anche la versione dell’ufficio postale, in caso di replica).