L’ennesima, triste storia nostrana si è consumata nelle scorse settimane, in occasione dell’Expo “Avella Città d’Arte” svoltasi presso l’istituto scolastico, quando ancora una volta gli interessi di pochi hanno prevalso su quelli della comunità. La distruzione dell’orto realizzato dagli alunni della scuola Guerriero è un atto grave e diseducativo, che mette in evidenza il poco interesse dell’Amministrazione e degli organizzatori verso il programma formativo attuato dai docenti e verso il lavoro svolto dai ragazzi, i quali si sono visti privati all’improvviso di una bella iniziativa: a settembre, quando riprenderanno le lezioni, qualcuno avrà il mero compito di spiegare loro che degli stand commerciali sono stati ritenuti più importanti dei filari che avevano faticosamente piantato e che per questo bisognerà ricominciare tutto da capo. Le logiche economiche hanno dunque avuto la meglio sull’esperienza formativa, eppure sarebbe bastato soltanto un minimo di impegno per evitare tale scempio: ovviamente anziché tentare di valorizzare l’approccio che questi ragazzi avevano avuto con l’agricoltura si è preferito fare tabula rasa e piazzare i vari gazebo. Resta da capire se gli organizzatori abbiano agito di propria iniziativa oppure dietro autorizzazione del Comune: in questo caso, data l’attenzione che il Sindaco Biancardi rivolge verso le questioni naturalistiche ed ecologiche (riempiendosi la bocca di belle parole ma poi facendo in realtà ben poco) la vicenda assumerebbe contorni ancora più gravi poiché il nostro primo cittadino dovrà gravarsi dell’onere di spiegare il perché di questa decisione. A nostro parere, se verrà interpellato in merito, Biancardi affermerà come suo solito di non sapere niente, di non essere al corrente, di non aver autorizzato nulla e via dicendo, scrollandosi di dosso ogni responsabilità come suo solito. Questa vertenza potrebbe apparire agli occhi di molti come una questione di minimo interesse che ha arrecato danni risibili alla collettività; noi crediamo invece che sia proprio da queste cose che si riesce a stabilire il grado di deriva in cui versa Avella: se una Amministrazione, piuttosto che tutelare gli interessi delle nuove generazioni preferisce dare priorità a chi allestisce manifestazioni a scopo di lucro (caratterizzate tra l’altro da esibizioni che probabilmente sono andate oltre il senso della comune decenza e che hanno attirato non poche critiche) allora forse è davvero il caso di fermarsi a riflettere perché chi riesce ad infrangere le aspettative dei bambini è capace di tutto. Centrosinistra per Avella