Nello scorso mese di giugno, durante un saggio preventivo nella proprietà Salapete, condotto dall’archeologa Natascia Pizzano e sotto la direzione della Responsabile dell’Ufficio Archeologico di Avella, la dott.ssa Ida Gennarelli, in località San Pietro, zona ad est dell’anfiteatro, è stato rinvenuto un termine di confine con iscrizione in lingua osca. Si tratta con molta probabilità di un cippo fondativo della città stessa, posto a confine su quelle che potrebbero essere le mura perimetrali che delimitavano l’antica città di Abella. L’importanza del ritrovamento è tale che già se ne stanno occupando vari studiosi, tra cui la dottoressa Rosalba Antonini, la quale ha già condotto specifici studi sempre qui ad Avella su iscrizioni in lingua osca, come quello sempre rinvenuto nella zona di San Pietro, località Santissimo, ora Via del Foro Avellano, su Maio Vestirikio (qui in foto); non si esclude la possibilità che anche quest’ultimo cippo possa ricondursi all’illustre personaggio avellano dell’epoca, firmatario anche del famoso Cippus Abellanus, attualmente a Nola, nel Seminario Vescovile, dove è stato creato un apposito Museo. (fonte Gruppo Archeologico Avellano)