La Fondazione Pomigliano Jazz è già a lavoro per l’edizione numero ventidue. Ieri è stata pubblicata nel sito ufficiale www.pomiglianojazz.com la prima notizia circa la partecipazione di Matthew Herbert che avrà “carta bianca”. Quest’ultima novità è un riconoscimento simbolico che annualmente viene conferito ad un musicista che ha così l’opportunità di realizzare concerti esclusivi, creati ad hoc per il festival campano con la massima libertà espressiva.
Il poliedrico musicista britannico sarà protagonista di tre performance live: la prima, in apertura del festival, in trio con un’icona del jazz europeo, Enrico Rava e con uno tra i più interessanti pianisti della nuova generazione, Giovanni Guidi. Il secondo progetto, invece, porterà Herbert a duettare con l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja, ensemble nato nel 2005 che riunisce alcuni fra i migliori talenti della scena jazzistica campana. Infine, un solo live imprevedibile tra dj-set, campionamenti, sample e incursioni nel suo infinito universo sonoro.
La cittadina archeologica di Avella invece attende l’ufficialità per Gregory Porter che, con ogni probabilità, si esibirà il 3 agosto nell’antico anfiteatro romano, già location unica per numerosi artisti di livello internazionale. Il famoso jazzista ha prodotto tre album. I primi due, “Water e “Be good” tra il 2010 e il 2012, gli valgono la nomination ai Grammy. Il terzo album, “Liquid Spirit” del 2013, segna il passaggio alla mitica etichetta Blue Note, la vittoria del Grammy come Best jazz vocal album nel 2014 e la consacrazione nel pantheon del jazz. Tra qualche giorno la Fondazione Pomigliano Jazz annuncerà ufficialmente la sua presenza al festival. (Michele Amato)