di Annarita Franzese
“Il web si era rivelato un grande inganno, innanzitutto perché aveva promesso di avvicinare le persone e invece le aveva inesorabilmente allontanate. Quanto più crescevano i rapporti virtuali, tanto più diminuivano quelli reali”
Giovedì 2 Marzo al “Teatro Biancardi” lo “scrittore ambulante” Roberto Ritondale ha presentato il suo nuovo romanzo “Sotto un cielo di carta”. L’evento è stato patrocinato dalla fondazione “Avella Città D’Arte”, presieduta dall’avvocato A. Larizza, alla presenza del sindaco di Avella Domenico Biancardi e degli studenti del Liceo Scientifico e Linguistico “Enrico Medi” di Cicciano con il dirigente scolastico Pasquale Amato.
Roberto Ritondale, giornalista, blogger e scrittore salernitano, nato nel 1965 non è alla sua prima opera, ma è già autore di: “Anime plastilina” (2003), “Bolle di fango” (2004), “Pazzo thriller” (2013), “Girotondo Napoletano” (2015) in collaborazione con altri autore e alcuni dei suoi racconti sono stati pubblicati in Antologie come “E allora?”, “Al bar”, “E Caino arrossì” ed “Adagio malvagio”.
In “Sotto un cielo di carta”, alternando toni cupi e spensierati, ironia e comicità, racconta di un mondo, all’indomani della terza guerra mondiale, in cui la tecnologia ha “sconfitto” la carta. Un mondo dove il web regna sovrano manipolandoci, controllandoci, orientando i nostri gusti, alterando le nostre abitudini, giungendo, perfino, a modificare le nostre emozioni.
Con un grande senso dell’humor coadiuvato da una sincerità quasi disarmante e con l’immancabile trolley “pieno di ogni genere di carta” dai poster, alle vecchie foto stampate, alla carta copiativa, lo scrittore salernitano non solo parla della sua opera ma della società odierna, della nostalgia del passato e di quanto sia importante non cadere nell’eccesso dall’una o dall’altra parte.
Il web è il più grande inganno dei nostri tempi: ha promesso di avvinarci, di accorciare le distanze e, invece, ci ha allontanati, aumentando le barriere e contribuendo a rafforzare i gusci entro i quali ci si nasconde. Si è insinuato, lentamente, nelle nostre vite, contagiando ogni aspetto della nostra esistenza diventando insostituibile, essenziale, quasi vitale. L’ignaro popolo del web è diventato prigioniero di una ristretta cerchia di persone che controlla ogni cosa.” Anche l’idea che tutti controllassero tutti, grazie a Internet, era solo un imbroglio. La rete si era fatta ragnatela, intrappolando invece di liberare, con una ristretta élite che controllava la massa inconsapevole” scrive nel libro.
In quest’opera l’autore immagina una “Grande nazione del Nord” governata dal “controllismo” del generale Sainon (“non sai: perché il potere è sempre ignorante, il potere vuole quasi sempre distruggere i libri, le icone culturali”): la carta, e con essa la penna, viene vietata a favore di un tablet governativo capace di tracciare ogni cosa dai sentimenti, agli acquisti, alle letture, alla salute. In questo regime opprimente e dittatoriale una voce si eleva al di sopra delle altre, per ribellarsi, quella di Odal Clean. Ex cartolaio ottantenne, dopo una vita trascorsa tra libri, dispense, risme di fogli e letture di ogni genere, con un piccolo gruppo di “nostalgici- rivoluzionari”, combatte per la libertà e per un mondo “più reale” libero dal controllo e dalle manipolazioni di internet affinché la carta torni ad essere “la casa naturale della parola scritta”.
“Sotto un cielo di carta” stampato a Settembre 2015, è stato premiato a Firenze, nella splendida Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, per la sezione “Narrativa edita per ragazzi”, sabato 19 dicembre “per l’originalità della trama e la finezza della scrittura, che riesce a mantenere il proprio equilibrio anche nei momenti più drammatici dello sviluppo narrativo”.
L’autore, nella sua carriera, ha ricevuto anche altri riconoscimenti: nel 2004 ha ricevuto il Premio “Elsa Morante – Isola di Procida” nella sezione Menzione speciale “opera prima” per il romanzo “Anime plastilina”; nel 20005, per lo stesso romanzo, è risultato secondo classificato ricevendo il Premio Città di Scalea; riceve il premio speciale della giuria “Squarciare i silenzi” per il racconto “Oscillo d’amore” nel 2013; nel 2014 fu nella cinquina dei finalisti per il premio “Racconti d’autore” con il racconto “Plutone” mentre nel 2015 risulta terzo classificato al Concorso “Il racconto nel cassetto” con il racconto “La bellezza sfregiata” e finalista al Festival Giallo Garda con il racconto “Pureste”.
Prima di congedarsi l’autore ha “dibattuto” circa l’importanza della tecnologia con i presenti sottolineando, ulteriormente, come “Sotto un cielo di carta” non sia contro internet o la tecnologia in generale ma inviti ad un uso parsimonioso e consapevole della tecnologia, cercando di equilibrare la vita “reale” e quella “virtuale”, senza dimenticare la bellezza di uno scambio di sguardi, l’odore particolare di un vecchio libro, la ruvidezza di una vecchia foto….
Al termine della presentazione, Larizza ha conferito un riconoscimento a Ritondale, da parte della fondazione, come ringraziamento per la partecipazione.