Le prime dichiarazioni rilasciate dal sindaco Biancardi alla stampa in relazione al sequestro del torrente Clanio sono riportate su un altro quotidiano online della zona e sono le seguenti: “Il lavori di riferimento lungo la zona interessata erano stati autorizzati dal Comune verso la fine di aprile inizio maggio nei confronti di un proprietario di un fondo privato che chiedeva la pulizia… di circa trecento metri in quanto invasi dai detriti e rifiuti vari. Per quanto riguarda la Comunità Montana precisa: L’ente ha predisposto una serie di lavori che prevedono la sistemazione dei muretti, l’allestimento di gazebi, l’installazione di panchine e l’asfalto del manto stradale per la località Capo di Ciesco e che giungerà fino alla zona del pozzo Panarano”. Nessun riferimento alveo del fiume, eppure lo stesso sindaco, che è uno dei primi cittadini in Campania ad utilizzare costantemente facebook , in dei post inviati a tutta la rete dei suoi amici aveva condiviso una foto e un post del Comitato Civico Avellano in cui si dichiarava in data 18 giugno 2013: “Comunitá Montana Lavori Localitá Capo di Ciesco . Gazebi panchine e pulizia alveo del fiume. Il comitato civico spera che tutti i giovani, i cittadini e gli addetti al controllo stiano attenti affinchè venga preservato questo posto e tutte le aree verdi circostanti . Riappropriamoci degli spazi ! Avella è vostra ! (vedi Foto). E ancora in data 05.06.2013 sempre sul suo profilo facebook scriveva e postava una foto dei lavori di pulizia dell’alveo: “Pulizia del Torrente Clanio in località Capo di Ciesco!! (vedi Foto).
Quelli che in molti si domandano perché se i lavori riguardavano solo 300 metri dell’alveo del torrente, non si è provveduto a bloccarli subito, in quanto gli stessi duravano da diversi mesi e visibili sotto gli occhi di tutti? Come non accorgersi che i lavori di pulizia iniziati dalla località ex piscina di Avella arrivavano fino alle grotte di San Michele, circa due kilometri?