Qualche giorno fa un uomo in giacca e cravatta, dall’accento napoletano e sulla quarantina, ha bussato alla porta di una famiglia avellana presentandosi come avvocato di uno dei figli. L’anziana signora ha accolto il falso professionista all’interno della propria abitazione, in un primo momento, senza dubitare. Il falso avvocato ha chiesto dei soldi alla signora per conto del figlio che in quel momento era a lavoro.Per farsi credere il truffatore ha telefonato al cellulare di un complice il quale ha parlato con la signora spacciandosi per il figlio. La donna, scossa per la richiesta urgente di denaro e credendo che il figlio fosse al cellulare e realmente in difficoltà, ha consegnato pro manibus il contante al ladro: circa duemila euro. Dopo aver salutato e “tranquillizzato” la donna il truffatore ha fatto perdere le sua tracce. Questo è il racconto dei malcapitati avellani che a ridosso delle festività natalizie hanno dovuto fare i conti con una triste realtà purtroppo già nota alle forze dell’ordine. La signora che in un primo momento non ha dubitato, solo dopo, al rientro del figlio a casa ha scoperto “il pacco”. Una scena degna di “Pacco, doppio pacco e contro paccotto” noto film di Nanny Loy ambientato, non a caso, proprio a Napoli. I Carabinieri sono stati allertati proprio grazie alla loro denuncia, anche se sarà molto difficile risalire ai falsi avvocati e complici visto che il colpo è riuscito alla perfezione e gli “avvocati” difficilmente ritorneranno in zona proprio per non essere riconosciuti.
(Michele Amato)