La partecipazione alla BMT e le ultime dichiarazioni del sindaco Biancardi hanno indotto alla riflessione l’Avv.Chiara Cacace (Cambia Avella) che pur essendo favorevole in parte alle azioni poste in essere per lo sviluppo culturale mostra tutte le sue perplessità. Ecco cosa ha dichiarato: “Sono convinta che chi amministra un paese debba restare sempre con i piedi per terra ed impegnarsi affinchè le cosi migliorino sostanzialmente e realmente.Di venditori di fumo ce ne sono stati tanti qui ad Avella, questa è la mia premessa. Il nostro gruppo di opposizione è favorevole alla creazione di condizioni per lo sviluppo culturale, economico e turistico tenendo conto delle nostre potenzialità. Ben venga il SIAT, quale organismo utile per un percorso di crescita futura. Noi come opposizione però ci siamo posti qualche fondato interrogativo sia in merito alla gestione del suddetto organismo sia al rapporto a tre Comune/Fondazione/Siat. Preso atto della validità e della determinazione dei giovani che vogliono dare il loro contributo alla crescita culturale tramite il SIAT, le nostre perplessità sono legate alle difficoltà economiche delle casse comunali che potrebbero penalizzare questo strumento di promozione che oggi e solo frutto dell’ennesima azione pubblicitaria del sindaco Biancardi e degli amministratori. Io credo che rispetto al rilancio turistico, al Siat, alla Fondazione ed alle Associazioni vada compiuta una seria e veritiera analisi di prospettive future, possibilità economiche ed eventuali possibilità di ritorno economico per Avella. I tempi degli annunci, dei proclami e delle promesse e passato da un po’. Questo è il tempo di dimostrare onestà, sostanza e competenza. L’attuale platea dei nostri amministratori mi sembra più incline alla pochezza e ad una sterile e comandata alzata di mano. Verificheremo in merito alla destinazione delle loro indennità.” – in merito poi alla necessità da parte dell’ente comunale di partecipare a bandi provinciali,regionali o europei aggiunge – “non credo che Comune/Fondazione/Siat possano essere in grado di accedere a fondi, il discorso da fare sarebbe più ampio, occorrerebbe ragionare in ottica mandamentale facendo rete ed utilizzando una forma di sinergia tra beni archeologici e percorsi religiosi. L’ idea è che dovrebbero esistere strutture e infrastrutture ricettive idonee in tutto il mandamento e non solo ad Avella. ” – poi conclude la sua dichiarazione con una segnalazione – “recandomi al comune ho potuto costatare la sporcizia negli spazi proprio davanti all’ingresso del SIAT e ai primi piani, Trovassero prima i fondi per mantenere pulita la casa comunale e per i servizi essenziali.”