Cari cittadini, nel nostro paese il silenzio che ormai regna sovrano, è sinonimo di tanta rabbia, di rassegnazione, di furbizia da parte di qualcuno e di tanta pazienza da parte di tanti altri Avellani.
Il nostro Primo Cittadino e la sua Amministrazione continua ad essere sorda rispetto alle problematiche delle famiglie avellane e alle domande che continuamente rimangono senza risposta.
Ogni giorno tanti cittadini si recano sul Comune per avere chiarimenti e ottenere risposte in merito all’aumento significativo della tassazione che le famiglie sono costrette a sopportare.
Chiarimenti non vi sono e risposte neppure e certamente non si può più colpevolizzare gli Amministratori precedenti, ritenuto che sono passati ormai quasi cinque anni dall’insediamento di questa Amministrazione. Crediamo che rispetto alle difficoltà che tutto il paese oggi stà notoriamente vivendo è arrivato il momento di evidenziare chiaramente le manchevolezze del Sindaco e dei suoi consiglieri, che certamente non hanno rispettato quanto promesso nel loro programma elettorale in termini di riduzione della pressione fiscale.
Ciò che oggi deve caratterizzare il comportamento di chi Amministra è da un lato la responsabilità e la trasparenza rispetto alle scelte effettuate e dall’altro l’efficacia e l’efficienza di tale scelte che comunque ricadono sui cittadini.
Cari cittadini un buon Sindaco, una buona classe Amministrativa, nell’era della crisi e dello sconforto, non può e non deve sottrarsi agli impegni assunti verso il paese durante la campagna elettorale attraverso la presentazione di un programma a cui è tenuto a dar conto nel suo mandato.
Ricordiamo al Sindaco che è oggi il Comune di Avella è quello che adotta una tassazione più alta in tutto il comprensorio Baianese e non solo, rispetto alle aliquote della TASI e dell’IMU, e ciò, su ogni tipologia di immobile. Mentre ci sono Comuni del Baianese dove la TASI non si paga affatto pur avendo delle aliquote IMU più basse delle nostre.
Inoltre, rispetto alla TARI, anche qui il Comune di Avella, è quello che detiene le aliquote più alte, come anche rispetto alla tassazione delle risorse idriche. In questo ultimo caso, il Comune di Avella è quello che detiene le aliquote più alte non solo rispetto ai Comuni di Baiano e di Sperone con cui detiene una gestione associata, ma rispetto alla prima fascia, ossia quella che interessa le persone anziane e le giovani coppie che non superano i 160 mc di consumo annuo, essa si può ritenere più alta di quella adottata addirittura, dall’Alto Calore SpA.
Ed intanto, mentre il commercio nel nostro paese è ormai al tracollo, tutti i negozianti anziché essere aiutati in un momento di difficoltà oggettiva, vengono puntualmente tartassati da una continua tassazione.
Una buona Amministrazione doveva garantire, nell’ottica di una riduzione della spesa pubblica, una politica di sgravi anche a scalare fatta nel corso degli anni, al fine, di poter dare un segnale di aiuto ai negozianti Avellani, già penalizzati per la loro collocazione geografica.
Allora chiediamoci o meglio chiediamo pubblicamente al nostro Sindaco, perche siamo il Paese con la pressione fiscale più ALTA?
Ci faccia capire, in cinque anni di mandato Amministrativo, quando e dove è stata adottata una politica di riduzione della spesa pubblica, dato essenziale per collocare al centro dell’agire politico, l’INTERESSE DEI CITTADINI AVELLANI E DELLE LORO FAMIGLIE.
Chiara Cacace, responsabile PD Avella