“Ormai siamo al giro di boa, del tempo assegnato ai comizi elettorali, e nessun candidato o Partito sente il dovere di aprire la campagna elettorale per il Parlamento Europeo, in questa colonia ex democristiana, – il baianese – convinti della inutilità della politica, in una delle chiamate elettorali, la più politica in assoluto, determinati a tenere al guinzaglio del potere locale – i municipi – la subordinata comunità, afflitta da problemi economici, disoccupazione, vessazione tributaria, assenza di danaro e di prospettive sociali. Allora la domanda : può un gazebo domenicale sostituirsi ai comizi ? La risposta potrebbe venire dai maggiori responsabili della politica provinciale e nazionale : siamo contro i populismi, portare il popolo in piazza significa minare la nostra democrazia, meglio il silenzio, al limite qualche riunione o assemblea nel chiuso di qualche sede istituzionale o teatro. Alla fine sono altri i mezzi e gli strumenti… per determinare, pilotare le scelte degli elettori nella cabina elettorale. Domani gli studiosi potranno lucidamente discettare le cause esiziali della nostra democrazia e si spelleranno le mani quanti, nel vuoto assoluto delle idee, si schiereranno feudalmente per questo o quel partito o fazione. E saranno comunque dei fortunati se avranno aggirato il pericolo di una dittatura militare, sempre possibile in un’Europa a guida tedesca”. Questa l’ultima nota di Antonio Tulino, membro della Fondazione Avella Città d’Arte.