Il 7 Maggio, inizierà il triduo in onore di San Cataldo Vescovo che un tempo si venerava ad Avella nell’omonima chiesetta sita nell’omonima collina. Giusto per orientarsi San Cataldo è quella collinetta che si vede dietro l’hotel Mercadante, e Piscina. La chiesa di San Cataldo era famosa in passato per le strane reliquie ivi conservate (un’ olla vitrea con del sangue, una cassa di marmo con delle ossa e delle vesti purpuree) per una descrizione accurata vi invito ad andare all’archivio diocesano a consultare la visita del 1615 fatta dal vescovo Lancellotti. La chiesetta è famosa negli studi antiquari per un iscrizione latina ivi conservata (vedi la foto) e con tutta la questione dell’esistenza o meno del tempio di Diana posto da quelle parti. Per una bibliografia a riguardo c’è un operetta del gruppo archeologico avellano (due chiese rurali scomparse in Avella). Questa chiesetta è citata dal Remondini, dal D’Anna insomma ne parlano tutti. Di questa chiesetta oggi resta l’iscrizione, due bassorilievi raffiguranti i santi Pietro e Paolo oggi nei depositi della Sovrintendenza.
(foto e notizie a cura della Parrocchia di San Romano Martire).