In poche ore aveva scatenato in rete ed in piazza una serie di polemiche scomodando ingegneri, architetti,giudici, forze armate, filosofi,economisti,saggi e pseudotali, politici e semplici cittadini di Avella di ogni ceto.L’allarme putrella però sembra essere rientrato facendo cadere tutte le accuse, mosse dal “tribunale popolare”, di abusivismo, di insicurezza e quant’altro si è detto e scritto sopratutto nei social nei confronti dell’amministrazione, dei tecnici e degli operai del comune.Si è sfiorata così una vera e propria crisi sociale e di governo nella cittadina archeologica. La putrella installata, dopo che un camion ha spazzato via il paletto, è servita semplicemente ad “armare” il dissuasore installato poco dopo. Quest’ultimo, più grande, sicuro e resistente servirà a proteggere i pali dotati di catena che hanno una duplice funzione: consentire ai residenti di accedere all’interno delle proprie abitazioni e favorire il passaggio pedonale nei pressi del Convento. L’estetica è sicuramente discutibile ma l’utilità un po’ meno visto che Corso Vittorio Emanuele da anni è stato occupato sistematicamente e senza regole, da auto in sosta selvaggia, per ore, creando seri danni ai residenti e ad alcuni commercianti. Qualora fosse necessario, viste le condizioni di altri dissuasori ammaccati o piegati, gli operai interverrebbero allo stesso modo. In un paese civile laddove sia presente un nutrito numero di vigili urbani forse tutto questo non sarebbe stato poi tanto necessario poichè avrebbero potuto, con un ordinanza di divieto di sosta temporaneo, mettere un po’ di ordine. In un paese civilissimo forse avrebbero addirittura chiuso al traffico e dotato di grossi parcheggi il centro storico rendendolo pedonale e più respirabile e vivibile. In paese poco civile come Avella, purtroppo, dove i problemi di ordine amministrativo ci sono sempre stati per quanto riguarda la viabilità e non solo,oggi è necessario ricorrere alla “ferraglia” per garantire un po’ di ordine e difendere qualche diritto.