Sabato scorso in Piazza San Carlo a Torino tra la folla dei trentamila era presente un giovane tifoso della Juve residente ad Avella, F.L. le sue iniziali. Si era recato presso il capoluogo piemontese per seguire la squadra del cuore insieme ad alcuni suoi amici del nolano. Il bilancio di quella triste serata è di 1.527 feriti di cui 3 in condizioni gravi. Questa la testimonianza del giovane avellano:“Stavamo guardando la partita tranquillamente dal maxi schermo in piazza ,quando più o meno al settantesimo minuto si sono sentiti degli spari e improvvisamente un’ ondata di persone ci ha travolti. Abbiamo iniziato a correre e cercato di trovare riparo pensando fosse un attentato. Ho perso di vista i miei amici, sono caduto e la folla mi ha calpestato finché uno sconosciuto mi ha visto e mi ha spostato dal posto in cui ero caduto. Un altro mio amico si è ferito ad un ginocchio,un altro alla spalla ma fortunatamente stiamo tutti bene. Mentre correvamo si sono sentite persone urlare “un attentato” e quindi,quando sembrava essersi calmata un po’ la situazione abbiamo cominciato nuovamente a scappare. Le persone cadevano come birilli e si ferivano sulle bottiglie di vetro. Poi dopo un po’ di tempo abbiamo capito che non si trattava di un attentato. Probabilmente qualche stupido ha provato ad emularlo creando panico generale e la fuga verso un posto sicuro.” Il tifoso ha avuto molta paura e per alcuni istanti ha seriamente pensato di perdere la vita visto che credeva che si fosse trattato proprio di un attentato. Intanto in queste ore, si apprende dall’Ansa, il procuratore di Torino Armando Spataro ha dichiarato che non ci sono ne indagati ne ipotesi di reato e che è necessario ricostruire bene la precisa dinamica dei fatti per poter risalire eventualmente a dei colpevoli. A quanto pare potrebbero essere utili proprio le testimonianze.(Michele Amato)