“Da quando sono arrivato ad Avella come parroco, ho immediatamente riscontrato una serie di divisioni che sicuramente non rendono serena la convivenza dei cittadini.
Mi sono immediatamente preposto di iniziare un percorso impegnativo, che contemplerebbe la gioia dell’unità a partire almeno da noi cristiani.
Innanzitutto il dialogo tra le parrocchie che non c’è mai stato e, quella che ritenevo quasi impossibile, l’unione delle “squadre” dei battenti di San Pellegrino (“squadra” è un nome che non ho mai amato sin dall’inizio in quanto sembra richiamare gruppi in competizione).
Ebbene, l’anno scorso, dopo vari tentativi, ho ottenuto l’unica S. Messa per le tre “squadre”.
Quest’anno, grazie alla caparbietà che talvolta mi caratterizza, sono riuscito ad ottenere di nuovo l’unica Messa, non senza poche difficoltà.
Durante l’omelia della Sera del 23 agosto u. s., ho insistito fortemente, con foga e in continuazione, sulla necessità di mettere da parte, una volta per tutte, il “vuoto” della religiosità che talvolta caratterizza certe tradizioni. Le tradizioni non vanno eliminate assolutamente ma, se c’è bisogno, vanno purificate o arricchite e condotte nei tempi attuali perché camminino con essi.
Ho specificato l’urgenza di riscoprire la Verità della Parola di Dio, di un Dio che ha un solo desiderio del cuore: vedere la famiglia umana unita nell’Amore.
Per questo progetto non ha esitato a mandare il suo Figlio Gesù morto e poi risorto.
L’invito, dunque, a diventare operatori di pace e promotori di unità! !!
Chi non promuove l’unità è contro Dio.
Chi dice di amare San Pellegrino e non “lotta” per la fraternità è un bugiardo!
Possiamo fare a piedi nudi tutti i chilometri di strada che vogliamo, possiamo fare digiuni o percorsi con la lingua per terra, siamo solo degli esibizionisti se non muoviamo un dito per imporre la grazia della solidarietà!
Infine ho rivolto la supplica implorando un vero miracolo: “guardaci dilettissimo santo, intercedi presso il Padre, donaci cuori disponibili alla gioia dell’unità!”
Durante il Padre nostro ci siamo presi tutti per mano, abbracciati durante il segno della pace.
Con entusiasmo e commozione ho appreso la notizia del “miracolo” ad Altavilla.
È solo l’inizio di un cammino sincero che dovrà essere realizzato, lasciandosi illuminare dalla umiltà e dalla dolcezza di San Pellegrino, il quale non ha mai messo se stesso al centro della propria storia ma solo il Cristo morto e risorto per la nostra salvezza!
Inginocchiarsi davanti a Dio e non davanti all’ “io”!!!
Dobbiamo ancora pregare e vivere nella speranza di “sante novità”.
Grazie a tutti gli amici che in vario modo mi hanno sostenuto e continueranno a sostenermi.
Grazie a Dio”.