Falsi incidenti stradali nel Nolano e nel Vallo di Lauro- Baianese, chiesto il processo per 41 indagati. Passi in avanti nell’inchiesta “Jordanus”, partita nel 2013 su istanza della Procura di Nola con il supporto di Carabinieri e Guardia di Finanza. Due anni dopo il provvedimento con il quale sono stati emesse 16 misure cautelari ed indagate 401 persone, il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per 41 persone coinvolte a vario titolo nell’operazione. Nell’elenco figurano avvocati, medici, procacciatori e cittadini disperati. Avevano messo su un “sistema” per imbrogliare le assicurazioni e ricevere risarcimenti per danni connessi a sinistri mai verificatisi. Nove dei 41 indagati sono del Vallo di Lauro: 3 di Quindici, 3 di Lauro, una di Moschiano, una di Taurano e una di Pago, altri del Baianese e il restante del nolano. Tra loro anche un avvocato con studio a Marzano di Nola, al quale veniva affidato nell’ambito del “sistema” la ricerca dei testimoni. Si è poi scoperto che il legale gestiva le pratiche “smerciando” marche da bollo contraffatte. E sempre in Bassa Irpinia, nel Vallo di Lauro, venivano “reclutati” i finti sinistrati, veri e propri attori che quasi si davano per morti, dichiarando malanni fisici conseguenti ad incidenti stradali mai avvenuti. Quasi tutti – ed è questo un particolare che è emerso dalla indagini – dichiaravano di aver avuto incidenti nel territorio di Marigliano, con dinamiche pressocchè identiche, finendo sistematicamente all’Ospedale Loreto Mare di Napoli per la refertazione dei danni fisici subiti. Un giro d’affari che superava il milione e mezzo di euro di indennizzi. Un’indagine che ha portato alla ricostruzione di oltre 1200 pratiche fasulle. Ora, per una parte degli indagati, si va verso il processo.