Oggi Primo Maggio Festa dei Lavoratori. Sembra quasi uno sfottò. Sarebbe meglio dire: festa dei lavoratori che non ci sono più, o meglio ancora, festa degli sfruttati, festa dei sottopagati, festa dei nuovi schiavi.
In un epoca di fiction e di tronisti, dove la realtà si mescola al reality, la politica si lascia permeare dagli elementi devianti dell’immagine moderna e diventa anch’essa finzione, diventa esclusivamente “promozione”. Una promozione finalizzata ad un discorso prettamente autoreferenziale che si prefigge, con una candidatura, di realizzare il sogno di una poltrona con uno stipendio da nababbo, occupando spazi nei luoghi delle istituzioni.
Tutto ciò per risolvere un bisogno personale che non ha niente a che vedere con i problemi della società in generale. Quindi, non un posto in consiglio regionale per affrontare con proposte e idee le cause dei lavoratori e dei precari, e poi perorarle con impegno, bensì solo un modo per risolvere, in maniera comoda, i propri problemi personali. Per cui la politica, così facendo, diventa, al contrario di ciò che dovrebbe essere, uno strumento contro i giovani, contro i più deboli, avvantaggiando, nella stragrande maggioranza dei casi, i vari perdigiorno, megalomani, palloni gonfiati, parassiti sociali, mezzi delinquenti che oggi occupano prepotentemente la scena. La politica oggi è professata perlopiù, è importante ribadirlo, da gente che nella propria vita non ha realizzato mai nulla, che vede nella carriera politica uno sbocco per risolvere i propri problemi di sostentamento, e che si prefigge, a chiacchiere, ma solo a chiacchiere, riducendo anche la dignità della gente a tema da convegno, di risolvere i problemi degli altri senza sapere nemmeno di che parla.
Le elezioni sono anche l’occasione per determinare processi di cambiamento all’interno delle istituzioni. Protestare e lamentarsi dopo aver votato serve a poco, bisogna stare attenti quando si esercita il diritto al voto capendo bene a chi va la propria preferenza. Non lasciamoci ingannare dai sorrisi falsi, dalle raccomandazioni che non si concretizzano mai, o dal parente amico degli amici che pensa solo ai cazzi suoi. Votiamo con cognizione di causa valutando la storia personale dei candidati.
Io mi impegno in politica da quando avevo 14 anni ed ero iscritto alla Federazione Giovanile del P.C.I., oggi ho 45 anni e continuo la mia battaglia come 30 anni fa, fedele agli ideali per cui decisi di fare politica. Vivo del mio lavoro, sono un metalmeccanico, e mi candido per continuare il mio percorso per i diritti, al fianco dei lavoratori e dei più deboli.
Pellegrini Palmieri
Candidato con la lista Verdi – Davvero- alle elezioni regionali 2015