SECONDA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B – Dal Vangelo secondo Giovanni 1,35-42
Le letture di questa domenica presentano un aspetto costante del comportamento di Dio: la ricerca della nostra collaborazione. Tutta la Bibbia ne parla! Anche oggi Dio cerca collaboratori o meglio Dio chiede a ciascuno di noi di diventare suoi collaboratori.
Tutti indistintamente, a qualsiasi categoria di persone apparteniamo, veniamo raggiunti dalla Parola del Signore perché possiamo aprirci alla Sua volontà.
Quindi, niente scuse, Dio ci vuole con sé per diffondere nel mondo il Suo amore.
Samuele nella prima lettura, vive un rapporto con Dio di abitudine, di tipo tradizionale, basato sulla educazione religiosa ricevuta. Però egli lentamente scopre la verità di Dio; si accorge che Dio è una persona, prende sul serio la preghiera e impara a distinguere Dio da tutto ciò che non è Dio. Nel Vangelo la stessa situazione si ripete nella vita degli apostoli.
Questi ultimi devono imparare a non avere una fede formale basata su delle regole ma una fede fondata su un Dio, che in Gesù Cristo, è vivo e vero e sempre presente. Puoi non sentirlo, puoi non vederlo, puoi non crederlo e non amarlo, ma resta la verità: Dio ti passa accanto continuamente.
Come fare per riconoscerlo? Il Vangelo racconta che due giovani si staccano da Giovanni il Battista e si avvicinano a Gesù.
Gli domandano: ‘’Maestro, dove abiti?’’. Gesù risponde: ‘’Venite e vedete’’. Il Signore vuole dire che se vogliamo conoscerlo, possiamo anche leggere tutti i libri che vogliamo o ripetere continuamente formule di preghiere litaniche senza cuore, possiamo anche conoscere la Bibbia a memoria… se vogliamo riconoscerlo per quello che è veramente dobbiamo vivere la Sua Parola, dobbiamo vivere la sua vita e non accontentarci di alcune semplici definizioni o delle semplici idee. L’incontro vivo con Gesù… lo auguro a me e a tutti. Amen!
Don Giuseppe Parisi