QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A – Dal Vangelo secondo Giovanni 11,1-45
Il brano evangelico della risurrezione di Lazzaro ci permettere di contemplare la posizione di Dio davanti alla morte. Molti sono convinti che dopo la morte c’è il nulla, rifiutando di prendere in considerazione i tanti ‘’indizi’’ che assicurano l’esistenza di un al di là. L’uomo è in continua ricerca di un senso, di una luce …
Noi cristiani, in Cristo, abbiamo trovato l’unica risposta piena. Gesù era molto amico di Lazzaro, e siccome in tantissimi lo sapevano, viene immediatamente avvertito del pericolo che l’amico sta correndo. E qual è la reazione di Gesù? Non si muove! Noi avremmo voluto vederlo correre, perché salvasse l’amico.
Umanamente noi dobbiamo anche pensare che Gesù ha scelto di non ‘’muoversi’’ proprio rispetto a una delle persone più care al suo cuore … Ma perché?
Gesù permette la morte di Lazzaro perché Dio è sicuro di sé e non si sgomenta dinanzi alla morte. Egli vuole solo trasmettere al discepolo la sua serenità e la stessa pace che vive nel cuore. Lazzaro, dunque, amico vero di Cristo, persona buona, umile e sicuramente giusta, muore!
Quante volte proprio il giusto muore, quante volte l’innocente soffre, il mite è calpestato, l’onesto è perseguitato …! E noi? Con la sorella di Lazzaro gridiamo: ‘’Vedi, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto!’’.
Gesù risponde con una serenità che fa venire i brividi e dice: ‘’Tuo fratello risusciterà’’. Ecco l’annuncio della certezza di un futuro, la promessa di una vita nuova, l’impegno di Dio nei confronti della gioia umana.
Marta dimostra chiaramente che già conosceva questa verità, ma evidentemente la sua speranza non era ancora piena… Ecco perché Gesù aggiunge: ‘’Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno ’’.
Chi crede in Dio non può temere perché ha già in sé la vita. Questo, per esempio, lo sapeva bene San Francesco d’Assisi, il quale cantava dicendo: ‘’ laudato si, mi Signore, per sora nostra morte corporale’’.
Il miracolo della risurrezione di Lazzaro è come una garanzia che Gesù offre perché, nella vita dell’uomo che crede, splenda sempre la luce della speranza.
Don Giuseppe Parisi