TERZA DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B – Dal Vangelo secondo Giovanni 2,13-25
Il Vangelo di questa domenica registra un atteggiamento particolare di Gesù che è una lezione salutare per la nostra vita di fede: Gesù si dimostra attento e misericordioso nei confronti dei ‘’lontani’’, mentre è severo e polemico verso i ‘’vicini’’, verso le ‘’persone religiose’’. Si possono fare tantissimi esempi come quello di Zaccheo, il lebbroso, l’adultera: Gesù vuole recuperare, vuole salvare l’uomo. Egli condanna il peccato e lo fa notare, ma nello stesso tempo ama profondamente la persona che pecca e vuole condurla al bene. Noi facciamo esattamente il contrario. Spesso condanniamo la persona che sbaglia e non muoviamo un dito per sollevare chi cade, per recuperare e avvicinare il ‘’lontano’’. E se interveniamo, spesso facciamo pesare gli errori degli altri, mentre Dio perdona completamente e continuamente. Il Vangelo racconta di Gesù che sale a Gerusalemme per le feste pasquali. Lungo il porticato che circondava il tempio, che era il cuore della vita religiosa, trovò un vero e proprio mercato che offendeva il significato del tempio e quindi offendeva Dio. Fu un momento, un lampo, all’improvviso Gesù divenne severo e gridò: ‘’Questa è la casa del Padre mio e voi ne avete fatto una spelonca di ladri’’. Perché tutta questa severità proprio nel tempio? Perché chi non crede, direttamente non coinvolge Dio; ma chi crede in Dio, ha una grande responsabilità. Gesù, infatti, un giorno disse: ‘’A chi è stato dato di più sarà chiesto di più’’. E San Bernardo annotava: ‘’E’ molto facile convertire un peccatore incallito, che far cambiare vita a un credente sbagliato’’. Da parte di Gesù c’è l’invito chiaro alla correzione e ad intervenire ma senza violenza: questo è vero amore. Nessuno è buono solo perché prega, o perché promuove qualche manifestazione religiosa, o perché osserva qualche tradizione o perché partecipa alla Santa Messa ogni giorno. La vita religiosa deve categoricamente sfociare in una vita bella, caratterizzata dalla misericordia e dal bene. Durante la Quaresima, questo atteggiamento di Gesù è motivo di conversione per tutti. E allora bisogna fare il passaggio (la Pasqua) dal nostro comportamento a quello di Gesù. Pace a voi tutti.
Don Giuseppe Parisi