II DOMENICA DOPO NATALE – ANNO A – Dal Vangelo secondo Giovanni 1,1-18
‘’Possa Dio illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati’’. (Ef 18) Dio ci chiama oggi alla speranza e ci invita a seminarla gratuitamente nei solchi della disperazione. Ma qual è la nostra speranza? La nostra speranza è una Persona: ‘’Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi’’ (Gv1,14). Dio, l’Onnipotente, il creatore delle galassie e dell’universo, il creatore dell’uomo e dell’atomo … questo Dio ha varcato la soglia dell’abisso dell’infinito e si è fatto vicino a noi, si è fatto uomo.
Molti non voglio trovare del tempo e non vogliono metterci il cuore per pesare questo annuncio: Dio c’è ed è vicino in Gesù Cristo.
Napoleone Bonaparte , nell’esilio di Sant’Elena ebbe modo e tempo di rivedere la sua vita e con il cuore di pesare la grandezza di questa Verità. Davanti al mistero di Cristo, affermò: ‘’io conosco gli uomini e perciò vi dico che Gesù non uomo …’’; ‘’Chi è quel morto che può conquistare la terra con un esercito fedele e devoto alla sua memoria? Chi può contare soldati senza paga, senza brame di gloria terrena, votati solo ad ogni rinuncia?’’ ‘’L’unico che abbia osato affermare categoricamente ‘Io sono Dio’ ( che è ben diverso dal dire: ‘io sono un Dio) è soltanto Gesù.
Se Gesù è il Figlio di Dio, noi chi siamo? Siamo persone pensate, desiderate, volute, cercate e seguite da Dio. Siamo la passione di Dio! Siamo il figlio prodigo che Egli attende con struggente nostalgia! Siamo la pecora smarrita che Egli cerca senza risparmiare fatiche e sacrifici! Dio si è fatto uomo, per tradurre in linguaggio umano il Suo amore infinito, nella speranza che il nostro cuore si commuova e risponda all’Amore con l’amore.
Auguri a tutti di luce e di vera pace. (Don Giuseppe Parisi)