LA PAROLA DELLA DOMENICA. ‘’L’inquietudine è assenza di Dio’’

LA PAROLA DELLA DOMENICA.  ‘’L’inquietudine è assenza di Dio’’

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – ANNO B –
Dal Vangelo di Giovanni 1,6,8.19,28
La terza domenica di Avvento, viene chiamata ‘’domenica gaudere’’, cioè domenica della gioia. E’ l’invito alla gioia, alla speranza e a lasciarsi consolare dalla luce del Natale. Il profeta Isaia, nella prima lettura, dice: ‘’Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio’’.
Secondo il profeta la gioia vera è Dio, quindi nessuna cosa, o esperienza mondana, ci soddisfa pienamente.
Se c’è Dio la felicità non viene mai a mancare; se c’è Dio nessun dolore è insopportabile. Perché? Perché Dio non è colui che chiede, ma colui che dà!
Il comandamento dell’amore per esempio: ‘’Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze … ‘’ non è a favore di Dio ma a favore dell’uomo: amare Dio significa essere felici, liberi, aperti al dono della vita.
L’inquietudine, la tristezza, l’insoddisfazione … sono assenza di Dio. Nella seconda lettura San Paolo parla di speranza che è, anch’essa, motivo di gioia.
La speranza è la nostra tensione a Cristo e solo Lui può donare la vera pace!  Fino a che punto noi abbiamo accolto Cristo nella nostra vita?
Nel Vangelo di oggi Giovanni il Battista ci fa capire quale atteggiamento ci permette di sentire Dio e di riconoscerlo in Gesù.
Giovanni aveva una sola missione: dare testimonianza a Cristo! Viene interrogato: ‘’tu chi sei?’’ Giovanni risponde: ‘’io non sono il Cristo!’’ In questa risposta sta tutta la grandezza di quest’uomo. Giovanni sa benissimo di essere stato raggiunto dalla speranza e, quindi, sa di non essere lui la fonte della speranza, ecco perché non la usa per inorgoglirsi. Giovanni fa esperienza della luce e la indica agli altri perché egli è forte nella fede ma, nello stesso tempo, è umile: è forte quando parla di Dio … è umile quando parla di se stesso.
Vogliamo fare, dunque, esperienza di Dio? Dobbiamo essere umili!

Don Giuseppe Parisi