A lato, la foto pubblicata dal Centrosinistra per Avella dello Statuto Comunale di Avella che, come potete notare, al punto 6 dice chiaramente: “il Comune si adopera affinchè si avvii il processo di unione dei 6 comuni per la Costituzione della Città del baianese”. Stando a quanto scritto, quindi, non ci sarebbe questione sul nome che tenga in quanto tutto sarebbe già stato stabilito da chi ha approvato quel testo, il problema è che bisognerebbe vedere quante persone conoscono quel testo e quante di queste sono consapevoli di cosa ci sia scritto al punto 6. Pellegrino Palmieri commenta così: “L’unione dei comuni servirà per centralizzare i servizi, in parole povere una ditta al posto di concorrere per la raccolta dei rifiuti solo per il comune di Avella, concorrerà per tutto il comprensorio del baianese, che interessa circa 26.000 abitanti. Questo, in termini commerciali, vista la omogeneità territoriale, comporterà un risparmio in termini economici e qualitativi. Inoltre l’ente potrà presentare progetti a tutti i livelli e accedere a finanziamenti. Quindi, volendo, potremmo implementare sul territorio anche nuove attività come il trattamento in loco dell’umido, o magari incrementare di più la differenziata, coinvolgendo cooperative locali, creando lavoro sul territorio. Penso che l’unione possa essere una buona occasione, ma bisogna immediatamente uscire dal pantano della demagogia spicciola e del campanilismo stupido. Il nome andrà bene qualunque esso sia, perché ripeto, non si stratta di fondere i comuni ma di consorziarli nella gestione dei servizi”.